7.9 C
Foligno
mercoledì, Dicembre 24, 2025
HomeCronacaOmicidio Lucentini, la procura: "Armeni non lo ha soccorso"

Omicidio Lucentini, la procura: “Armeni non lo ha soccorso”

Pubblicato il 6 Agosto 2015 08:27 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:24

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

A Montefalco un presepe vivente ispirato al Perugino

L'opera prenderà vita nella taverna del Quartiere San Francesco il 25 e 26 dicembre e il primo e 6 gennaio, accompagnata da un’estemporanea di pittura. Per l’occasione sarà avviata anche una raccolta fondi destinata alla ricerca sui tumori pediatrici

Foligno, associazioni di categoria contro le tariffe dell’imposta di soggiorno

Le tariffe partiranno da 1 euro fino ad un tetto di 3,50 euro e riguarderanno tutte le strutture. Baldassarri (Federalberghi): "Contrari alla tassa, prezzi troppo alti". Berrichillo (B&B): "C'è scetticismo ma saremo collaborativi"

A Foligno 500 visitatori per la mostra su De Gasperi

Accolti più di 230 studenti degli istituti superiori del territorio, che hanno potuto vivere dei percorsi dedicati. Dall'associazione Cifre: "Riscontrato l’interesse del territorio"

Un vero guerriero che “resetta” tutto, anche la morte del collega. E’ come si sentiva Emanuele Armeni ad un mese dall’uccisione di Emanuele Lucentini all’interno della caserma di Foligno. I nuovi particolari emergono dalle cimici che riprendono la conversazione del carabiniere accusato di aver ucciso volontariamente il suo collega. A riportarli nell’edizione di oggi è il quotidiano La Nazione, che descrive lo stato d’animo di Armeni il giorno della messa in memoria del collega scomparso da un mese. “Che messa? – chiede Emanuele Armeni all’interlocutore – io resetto subito, da vero guerriero”. Intercettazioni utilizzate dal procuratore Alessandro Cannevale e dal pm Michela Petrini per convincere anche il tribunale del Riesame a non scarcerare il militare. Ed i giudici della Libertà hanno infatti respinto l’istanza di scarcerazione presentata dalla difesa. In attesa delle motivazioni, per le quali ci vorranno 45 giorni, ci sarebbero anche altri elementi che rendono tortuosa la strada di Emanuele Armeni. Secondo la procura di Spoleto infatti, oltre all’impossibilità di esplodere un colpo non volontario dall’M12, sorprende il comportamento del carabiniere dopo l’esplosione. “Nessuno lo sente urlare o gridare aiuto dal piazzale della caserma. Non si avvicina al corpo di Lucentini per soccorrerlo – scrive l’accusa –. Tutto quello che fa è poggiare la pistola a terra e avviarsi camminando verso l’interno della caserma”. In merito al movente, si seguono due piste. Quella delle vicende personali e l’altra legata “a precedenti condotte di rilievo penale delle quali la vittima fosse venuta a conoscenza”.  

Articoli correlati