La giunta comunale di Foligno non ci sta e fa ricorso al Tribunale amministrativo regionale. L’oggetto della controversia è la chiusura degli uffici postali di Annifo e Capodacqua. La vicenda è scaturita dal piano di razionalizzazione varato da Poste Italiane, che prevede la chiusura, dal prossimo 7 settembre, di 11 sportelli a livello regionale, compresi appunto quelli delle due frazioni folignati. Entrando nel dettaglio l’iniziativa si inserisce in un’azione coordinata a livello regionale dall’Anci, che riguarda alcuni Comuni che vogliono mantenere aperte le sedi presenti nel proprio territorio. La giunta Mismetti – è bene ricordarlo – aveva fatto presente a Poste Italiane l’importanza di mantenere attive le sedi nelle frazioni in questione, aperte solo due giorni a settimana, perché garantivano servizi primari per il territorio. Una richiesta nata essenzialmente dal fatto che le chiusure potrebbero provocare una significativa riduzione dei servizi essenziali per i cittadini, in particolare per gli anziani. “Nelle precedenti comunicazioni inviate a Poste Italiane – si legge in una nota dell’amministrazione folignate – si sottolineava che in entrambi i centri sono praticamente assenti servizi di trasporto pubblico, utili per raggiungere gli uffici postali nei paesi vicini. Per questi motivi i soggetti più deboli, in particolare gli anziani – concludono dal Comune – non avrebbero più margine di autonomia”. Va considerato, inoltre, che nelle due frazioni non vi sono neanche sportelli bancari in grado di sopperire all’assenza degli uffici postali. Ma non solo. Negli scorsi mesi era stata avanzata anche l’ipotesi di mettere a disposizione dei locali gratuitamente. Ora quindi, vista la decisione di Poste Italiane, si procederà con il ricorso al Tar per scongiurare la chiusura, tra gli altri, degli uffici di Capodacqua e Annifo.
Chiusura uffici postali, il Comune di Foligno fa ricorso al Tar
Pubblicato il 1 Settembre 2015 14:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:12