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Ex Merloni, in cento perdono la mobilità. Regione a lavoro per nuovi sostegni ai territori in crisi

Pubblicato il 12 Ottobre 2015 15:32 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:48

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Sono in totale 450 i dipendenti del bacino ex Merloni che ancora sono alla ricerca di un futuro con maggiori certezze. Purtroppo però, da oggi per cento di loro non arriverà più l’assegno di mobilità. Ad annunciarlo è il consigliere regionale Pd, Andrea Smacchi, che ricorda come quelli che non potranno più contare sulla mobilità sono “lavoratori compresi in una fascia d’età che va dai trenta ai quarantanni e che andranno ora a rimpinguare le fila dei disoccupati”. Se le cose non cambieranno a breve, la stessa fine spetterà anche agli altri colleghi. La vertenza legata alla ex Merloni è tornata in auge negli ultimi giorni, dopo l’udienza della Cassazione che si dovrà pronunciare in merito alla vendita dell’azienda alla Jp di Giovanni Porcarelli, annullata nei due precedenti gradi di giudizio. Difficile comunque che i giudici supremi smentiscano i loro predecessori ed è per questo che l’obiettivo ora rimane quello di trovare un accordo extragiudiziale tra banche, commissari e Porcarelli. Intanto la Regione Umbria insieme al Mise e alle Marche stanno cercando di avviare nuove misure finalizzate al sostegno degli investimenti nei 17 comuni umbri compresi nella crisi ex Merloni. REGIONE A LAVORO – Ad annunciarlo è l’assessore umbro Fabio Paparelli ricordando che con decreto ministeriale 9 giugno 2015 sono stati stabiliti i termini, le modalità e le procedure per la presentazione delle domande di accesso, nonché i criteri di selezione e valutazione per la concessione ed erogazione delle agevolazioni previste dalla legge 181/89 in favore di programmi di investimento finalizzati al rilancio di tutte le aree di crisi, con impatto significativo sullo sviluppo dei territori e dell’occupazione. “In seguito – spiega Paparelli – con circolare del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del 6 agosto 2015, n. 59282, sono state fornite ulteriori indicazioni e specificazioni relative alle modalità di concessione ed erogazione delle agevolazioni, nonché di presentazione delle domande da parte delle imprese. Pertanto – precisa Paparelli – la materiale attivazione delle procedure ricade sotto l’esclusiva competenza dell’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’Impresa”.

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