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Novelli, un presidio contro il rinvio della delibera sulla concessione del credito

Pubblicato il 15 Dicembre 2015 16:40 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:09

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Si dicono preoccupati per lo stato di incertezza che permane sul futuro del Gruppo Novelli e delle Fattorie Novelli dell’Umbria i 300 lavoratori di Terni, Amelia e Spoleto che lunedì e martedì – insieme alle sigle sindacali – si sono riuniti in assemblea per discutere della situazione venutasi a delineare nei giorni scorsi. Il secondo incontro al ministero dello sviluppo economico, lo scorso 9 dicembre, tra i lavoratori, il cda aziendale e le banche interessate a fornire liquidità al gruppo non ha condotto, infatti, ai risultati sperati con lo slittamento del termine ultimo per la delibera delle banche sulle linee di credito dalla data del 30 novembre a quella del 24 dicembre. “Un’ulteriore rinvio dopo mesi di attesa”. Così lo hanno definito le sigle sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil sottolineando come lo spostamento della data ultima per la delibera abbia come conseguenza anche lo slittamento al mese di gennaio del pagamento della tredicesima mensilità e delle altre competenze non ancora corrisposte ai lavoratori. Secondo le rappresentanze, l’attesa delle delibere del ceto bancario sulla “finanza ponte” ha causato, oltre il procrastinarsi controproducente degli investimenti di cui il Gruppo ha bisogno, anche un appesantimento insopportabile delle condizioni dei lavoratori che – si legge nel comunicato stampa inviato martedì dai sindacati – “non possono più continuare a pagare i ritardi e le inefficienze tanto del ceto bancario quanto della direzione aziendale”. Al fine di sollecitare il rispetto del termine ultimo del 24 dicembre, i lavoratori Novelli hanno indetto per lunedì 21 dicembre un presidio – dalle 10 alle 12 – davanti alla Prefettura di Terni lanciando un appello alle istituzioni locali affinché si attivino per sollecitare la definizione e vigilare sul percorso che porterà, si spera, al rispetto di tale data. In caso contrario, i lavoratori annunciano: “saremo costretti ad intraprendere ulteriori iniziative adeguate alla gravità della situazione”. 

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