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Mobilità, partito il confronto: “Incentivi per la residenzialità in centro e più comunicazione”

Pubblicato il 15 Gennaio 2016 08:22 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:50

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L’importante è partire e non fermarsi. Dopo ore di confronto, è stato portato a termine il primo tentativo dell’assessore con delega alla mobilità del comune di Foligno, Emiliano Belmonte, di coinvolgere l’intera città per attivare una serie di proposte volte a disegnare le direttrici che daranno vita al tanto atteso piano mobilità. Piano che manca da ormai troppo tempo. Un’idea a cui, non essendo abituati, bisognerà adattarsi gradualmente. L’intento è quello di farlo in maniera partecipata, protagonisti tutti insieme nell’interesse della città, dei cittadini, dei commercianti e le associazioni di categoria. Una scommessa su cui ha puntato tutto l’assessore Belmonte: “La chiusura dell’anello centrale del centro storico attraverso i varchi è ormai un’idea consolidata – spiega – adesso bisogna discutere su come fare e su come incentivare l’uso del mezzo pubblico. Una piccola rivoluzione è già iniziata con la linea rossa, blu e quella verde (gratuita ndr) della metro-navetta”. Fino a marzo si sperimenterà poi sarà il piano della mobilità, attraverso dati scientifici, a dare vita ad un progetto concreto su come ci si potrebbe muovere a Foligno, avvalendosi delle competenze dell’Università di Perugia. Un incontro, quello di giovedì sera, che ha attirato non poche presenze – anche se non tutte – dagli ambientalisti, alle associazioni di categoria, ai privati cittadini. Diversi i punti toccati, dalla chiusura o meno del centro storico, alla necessità di pensare alla città non solo identificandola con il centro storico e prestando attenzione all’importanza di condividere gli spazi pubblici; dai bisogni dei commercianti che puntano sul continuo attraversamento dei veicoli per il loro lavoro all’idea di monitorare attraverso dati scientifici i movimenti dei cittadini per definire quando e come agire. “Ho compreso che la mobilità non è un investimento a resa e che bisogna cominciare a pensare alla gratuità – continua Belmonte – ho compreso che si può pensare ad un centro promiscuo tra automobili e biciclette che hanno la strada colorata per il loro percorso con i volumi di velocità abbassati, quindi non si può e non si deve parlare solo di blocchi digitali. E’ venuto fuori il bisogno di modificare i tempi di latenza dei mezzi pubblici, non si può inoltre pensare ad un piano mobilità senza includere una riqualificazione culturale, che è indispensabile mettere a circuito le varie deleghe politiche affinché una materia possa stimolare l’altra per ravvivare la vita del centro a 360 gradi. Da non dimenticare poi la residenzialità per cui faremo un bando per dare incentivi a chi vuole comprare casa in centro”. Dopo questo avvio si proseguirà sempre sulla linea del confronto, a cadenzare e guidare il prossimo incontro potrebbe già esserci un ordine del giorno, redatto sulla base delle idee nate in seno all’amministrazione e di quelle venute a galla durante questo primo momento di dialogo con la città. Di strada da percorrere sembra essercene tanta. Grande assente ingiustificata è la comunicazione che non permette a qualsiasi idea di attirare i cittadini e di venire assorbita e inserita nella quotidianità di ognuno. A mancare spesso sono le basi: dalle pensiline dove attendere i mezzi pubblici in caso di maltempo, alle informazioni necessarie per sapere quando e dove poter usufruire del servizio, agli orari che nella maggior parte dei casi non combaciano con le esigenze dei commercianti e di chi usufruisce del mezzo. Il prossimo passo sarà l’individualizzazione del referente dell’Università di Perugia che si occuperà del tema mobilità, i tempi di presentazione del piano indicativamente copriranno il lasso di tempo che va dal 2016 al 2019, periodo durante il quale verrà fatta una fotografia della città, verranno impiantate le fotocellule, monitorati i flussi di movimento e sviluppato il software da dare in gestione ai tecnici.

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Incontro sulla mobilità a Foligno

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