“Per la completezza del progetto, proiettato anche verso l’internazionalizzazione, la Capitale italiana della Cultura 2017 è Pistoia”. Sono queste le parole del ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini sulla decisione presa dalla commissione del Mibact. Un lavoro collegiale, che prosegue dal mese di giugno, con 24 candidature ridotte poi a dieci per il titolo del 2016. “Non c’è nessuno che demerita – ha detto il professor Marco Cammelli – e questo è un dato importante da dire subito, a conferma dell’utilità di questi processi effettuati quasi sempre continuamente grazie ad un puntuale lavoro di gruppo di cui ci assumiamo la piena responsabilità”. Ancora un no, dunque, per Terni e Spoleto che, dopo la nomina di Mantova a Capitale della Cultura 2016, speravano in una rivincita insieme alle altre sei città rimaste a secco. “Abbiamo accelerato il processo di scelta – ha sottolineato Dario Franceschini – per attuare un processo virtuoso per tutte le città, dal piccolo borgo ai centri più grandi. Il problema sarà come gestire le sempre più numerose candidature. Un po’ come per gli Oscar”.