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Area Vasta, bene export (+37%) e settore aerospaziale (+40%). Cgil: “Non basta, servono politiche più efficaci”

Pubblicato il 6 Febbraio 2016 13:31

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Una politica economica che crei lavoro. Lo chiede la Cgil dell’Umbria alla luce dei dati Ires che danno dei comprensori di Foligno, Spoleto, Valnerina, Assisi e Bastia Umbra un’immagine fatta sì di qualche luce, ma anche di tante ombre. Segno che “la ripresa è purtroppo un miraggio”, come sottolineato da Mario Bravi in occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo responsabile territoriale della Camera del lavoro della Cgil di Foligno. I numeri fanno riferimento, come detto, ad un’area vasta che da Assisi arriva fino alla Valnerina, passando per le città più grandi del Cuore verde d’Italia, tolte Perugia e Terni. Una superficie che si estende per 26 Comuni per un totale di 219mila abitanti, pari ad un terzo della Provincia perugina e ad un quarto dell’intera Regione Umbria. I DATI – Andando ad analizzare nel dettaglio la situazione congiunturale da un punto di vista economico e sociale, i dati parlano di 88mila occupati con un leggero aumento dello 0,1 per cento rispetto al 2014. Di questi 65mila sono lavoratori dipendenti, mentre 23 mila gli autonomi. Un numero, quest’ultimo, che è cresciuto dell’1,3 per cento con un incremento delle partite Iva che, come spiegato dalla Cgil, “spesso nascondono lavoro dipendente mascherato”. Rilevante poi l’aumento dei disoccupati, oggi oltre 10mila pari ad un più 8,4 per cento rispetto all’anno precedente. In calo invece gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, che si attestano sulle 36mila unità. Aumentano quindi le persone che si affacciano al mercato del lavoro, anche se il rapporto tra domande ed offerta non è dei migliori come dimostra il tasso di disoccupazione in aumento dello 0,75 per cento rispetto allo scorso anno e pari, quindi, all’11 per cento. Sul fronte delle nuove assunzioni poi solo il 12,8 per cento è a tempo indeterminato, il che dà un quadro del mondo del lavoro sempre più precario e frammentato. A testimoniarlo anche l’utilizzo sempre più crescente dei cosiddetti voucher, con un volume dei buoni lavoro triplicato rispetto al passato. Per quanto riguarda invece gli ammortizzatori sociali, diminuisce la cassa integrazione, fatta eccezione per quella in deroga, in aumento del 15 per cento. In questo caso, il dato non deve trarre in inganno, nel senso che la diminuzione della cig è dettata da fattori come la chiusura delle aziende o la riduzione della copertura degli ammortizzatori sociali. Andando a guardare la produzione industriale i numeri, in termini di fatturato, sono positivi con un più 2,7 per cento. I risultati migliori arrivano, come sempre, dal settore della meccanica a cui si aggiungono i mezzi di trasporto e l’alimentare. A coprire un ruolo chiave l’export, con un più 37 per cento sui prodotti alimentari e un più 40 per cento sull’aerospaziale che nella città della Quintana ha il suo zoccolo duro. E mentre il comparto edilizio continua ad essere in affanno, quello turistico si presenta in ripresa soprattutto nel Folignate ed in Valnerina mentre i numeri dell’Ires lo danno in calo nello Spoletino. Analizzando la demografia d’impresa le aziende attive cessate appaiono in aumento rispetto alle nuove realtà, così come è in continuo incremento il numero di quelle fallite. Da qui l’appello della Cgil dell’Umbria a politiche pubbliche efficaci in termini di ripresa economica sia sul fronte dell’occupazione che di quello dei consumi. CAMBIO AL VERTICE – L’occasione per fare il punto sulla situazione economica di questa parte dell’Umbria è stata, come detto in precedenza, la nomina del nuovo responsabile territoriale della Camera del lavoro di Foligno. Il testimone è infatti passato da Ulisse Mazzoli a Corrado Corradetti, presentato ufficialmente nella mattinata di sabato alla presenza, tra gli altri, dei due responsabili delle Camere del lavoro di Spoleto e Assisi, rispettivamente Massimo Venturini e Ivo Fumanti, e del componente della segreteria provinciale della Cgil di Perugia, Roberto Panico.  

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