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Violenta minore nel retrobottega: quattro anni a commerciante di Bevagna

Pubblicato il 16 Febbraio 2016 16:32 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:25

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L’uomo già nelle scorse settimane si era reso responsabile di episodi simili a quello avvenuto nella serata di venerdì in via Chiavellati. Ad intervenire un agente della polizia locale fuori servizio, poi l’arrivo dei poliziotti di via Garibaldi

Quattro anni di reclusione. E’ questa la decisione del Tribunale di Perugia in composizione collegiale (presieduta da Mautone e formata anche dai giudici Noviello e Pazzaglia) nei confronti di un commerciante di Bevagna accusato di violenza sessuale. La vicenda risale al 23 aprile del 2010 quando l’uomo, con l’inganno prima ed utilizzando poi la violenza, costrinse una minore di 14 anni a subire i sui baci sulle guance. L’uomo la portò nel retrobottega del suo generi alimentari, trattenendo con forza la ragazza che era andata lì per fare merenda prima di andare in palestra. Dal dibattimento è inoltre emerso che il commerciante in quella circostanza si era anche alzato il grembiule da lavoro, slacciandosi la cintura e abbassandosi i pantaloni. La minorenne però riuscì a divincolarsi, denunciando tutto in un primo momento ad una sua coetanea e ai genitori, e il giorno seguente agli insegnanti e ai compagni di classe. L’imputato dovrà inoltre pagare 50mila euro nei confronti della persona offesa e 10mila euro ciascuno ai suoi genitori. Diverse anche le pene accessorie: interdetto dai pubblici uffici per cinque anni, interdizione perpetua dalla tutela curatela e amministrazione di sostegno, perdita del diritto agli alimenti, interdizione per cinque anni da qualunque incarico dalle scuole di ogni ordine e grado e da ogni ufficio o servizio di istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori. A sostenere l’accusa in giudizio è stata la dottoressa Mara Pucci. Le indagini a suo tempo furono condotte dal dottor Claudio Cicchella, il difensore dell’imputato è l’avvocato Fausto Terranova del Foro di Perugia. Per la parte civile l’avvocato Elena Torresi (per il padre della minore), mentre per la madre e la ragazza, oggi maggiorenne, l’avvocato Giovanni Picuti.

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