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Spoleto, nessuna esternalizzazione per l’asilo di Villa Redenta

Pubblicato il 13 Marzo 2016 16:23 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:08

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Una storia a lieto fine. Si può definire così la vicenda che ha visto protagonisti i cittadini e i genitori della città ducale che hanno aderito alla raccolta firme in difesa della gestione pubblica dell’asilo nido di Villa Redenta, promossa dal comitato “Spoleto per i bambini”. Sì perchè, a quanto pare, sul servizio all’infanzia non penderebbe più lo spettro dell’esternalizzazione. Era il 5 ottobre scorso quando il comitato aveva consegnato al Comune di Spoleto oltre 900 firme raccolte a sostegno di questa causa. Ad accompagnarle anche una lettera in cui si ribadiva il motivo per cui, a loro avviso, si doveva mantenere la gestione diretta degli asili comunali di Villa Redenta e via Martiri della Resistenza, definiti come “prezioso patrimonio dell’intera collettività”. Ora, inevitabilmente, la soddisfazione è grande. A dare la notizia che il nido “Il Carillon” non sarà esternalizzato, dopo una serie di verifiche e approfondimenti fatti al riguardo, è stata la vicesindaco Maria Elena Bececco. La decisione sembra quindi proprio in linea con quanto sostenuto dal comitato, basandosi sostanzialmente sull’importanza del bene pubblico e sul fatto che in caso di esternalizzazione i risparmi sarebbero stati relativi. Così, dopo aver ringraziato quanti hanno creduto nella loro raccolta firme, i genitori si rivolgono anche alle istituzioni. “Non manchiamo di ringraziare l’amministrazione, perché – dicono dal comitato ‘Spoleto per i bambini’ – malgrado tutti questi mesi di discussione a senso unico, attacchi personali nei confronti nostri e dei nostri sostenitori, conclusi con l’inappellabile diniego a concederci l’incontro che avevamo richiesto, alla fine, ha fatto la scelta giusta”. Non è stata quindi una battaglia inutile, a livello politico, neanche per il Movimento 5 stelle, che in questa vicenda si è schierato sin da subito al fianco dei genitori. “Non ci stancheremo mai di affermare – scrivono a tal propisto in una nota i pentastellati – che i servizi all’infanzia devono rimanere bene e patrimonio pubblico e in quanto tali salvaguardati al pari di un palazzo storico della città. Ci teniamo a ribadire anche un altro importante concetto – sottolineano -, il M5s non è ‘contro il privato’. Crede che le due offerte debbano coesistere e vivere in un sistema di rispetto e sopravvivenza reciproca”. A questo punto però i cinquestelle rilanciano, chiedendo che “si proceda ad investimenti seri che vadano nella direzione di nuove assunzioni per garantire lunga vita ai servizi e per il ripristino di quella sezione lattanti tagliata un anno fa”. Il nido di Villa Redenta infatti, allo stato attuale, resta con 12 posti in meno a disposizione proprio per i più piccoli, ovvero per quella fascia di età che va dai 3 ai 12 mesi.

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