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Sociale e cultura non si toccano: presentato il bilancio previsionale di Spoleto

Pubblicato il 20 Maggio 2016 08:31 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:23

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I margini all’interno dei quali muoversi sono davvero stretti. Sì, perché dei 39.689.248 euro che il Comune di Spoleto potrà impegnare quest’anno per far camminare la macchina comunale (rispetto ai 40.388.046  euro dello scorso anno), a conti fatti “i soldi di cui potremmo disporre, in realtà, è in quantità residuale se non addirittura ridicola – ha detto il sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, in occasione della presentazione del documento finanziario di previsione svoltasi giovedì 19 maggio a palazzo Mauri – possiamo infatti decidere su sole 500mila euro, dato che tutto il resto è bloccato dagli organi istituzioni superiori. Saremo costretti ancora una volta a supplire con la fantasia, e lo faremo unicamente per l’amore verso la nostra città, e al di là di certi attacchi a cui risponderemo nelle sedi opportune. Tutto si può fare meglio – ha aggiunto – ma un po’ di onestà intellettuale non guasterebbe”. Certo è  che rimescolando un po’ le carte di una economia comunale che pare ridotta al lumicino, i tagli interesseranno diversi settori dell’amministrazione pubblica. Tranne che a tre di questi che, anzi, incrementeranno il proprio budget anche per effetto, in alcun i casi, da “interventi esterni”. Sì, perché più risorse andranno a cultura, grazie anche alla tassa di soggiorno, a viabilità e a sociale. Tagli, più o meno drastici, andranno invece a settori come l’amministrazione generale dell’ente (quasi la metà dell’intero risparmio che si è prefissato l’ente per quest’anno), a giustizia, a sport e tempo libero (a incidere, in questo caso, è l’affidamento a provati della piscina), a istruzione, a sicurezza pubblica, ad ambiente e territorio, solo per citare alcune voci. A illustrare punto per punto il bilancio previsionale è stato poi il dirigente finanziario del Comune di Spoleto, Claudio Gori. Il quale, tra le altre cose, ha sottolineato come la capacità di riscossione da parte dell’ente sia diminuito nel corso degli anni, passando dal 57,57 per cento del 2010 al 49,22 per cento di oggi. Non perché, improvvisamente, gli spoletini evadono di più rispetto a prima, ma perché “il reddito procapite dal 2008 al 2013 è passato da 20.522 euro a 17.222 euro”, ha detto Gori. Un buon 15 per cento in meno, insomma. Una percentuale su cui incide notevolmente la perdita di lavoro di molte persone che si sono viste chiudere le aziende in cui, magari, hanno lavorato per tanti anni. Ed è per questo motivo che “vogliamo essere particolarmente attenti al settore del sociale”, ha puntualizzato Cardarelli.

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