Dopo l’annuncio dell’uscita dal gruppo consiliare di Lorella Trombettoni, a Foligno si cerca di capire quale sarà il futuro dell’amministrazione Mismetti. Con l’approdo dell’ormai ex consigliera Pd tra le fila del Gruppo misto e con un rapporto con i tre “dissidenti” ancora tutto da ricucire, rimane aperta la questione legata ad Elio Graziosi. Ancora nel centrosinistra, come la Trombettoni anche Graziosi fa parte del Gruppo misto. Quello che è certo, è che i loro punti di vista sono sicuramente diversi. Elio Graziosi non ha mai fatto mancare il proprio supporto a Nando Mismetti, ma è sempre pronto a lasciare la maggioranza qualora alcune dinamiche si modificassero. E’ il caso del “baricentro” della coalizione. Se si spostasse verso il centro, allora non ci sarebbero più i presupposti perché Graziosi prosegua con il resto della coalizione. Lo stesso da più tempo ha chiesto di redigere un documento, che preveda alcuni punti salienti per i quali stringere un nuovo patto di maggioranza ed arrivare così fino a fine legislatura senza nuovi “scossoni”. Si complicano, dunque le cose per Nando Mismetti, che dovrà ora decidere come e soprattutto con chi proseguire il cammino per i prossimi tre anni. La prossima tornata elettorale è fissata infatti al 2019, ma saranno i numeri a fare la differenza. Già, perché senza di questi il rischio è sempre quello del commissariamento. E guardando a quanto accaduto nelle ultime ore, Nando Mismetti pare non abbia preso bene la decisione di Lorella Trombettoni, dichiarando di non condividerla. Per il primo cittadino, infatti, l’uscita dell’esponente Pd dal gruppo consiliare è in contrasto con le scelte operate due anni fa dall’elettorato che aveva chiamato a governare il centrosinistra. Così come avvenuto nelle settimane passate, quando a mettere a rischio la tenuta del governo cittadino erano stati i tre “dissidenti”, Nando Mismetti è infatti tornato a ribadire come l’elezione sia legata alla coalizione e non espressa con voto di preferenza. “Quando si compiono queste scelte – ha detto il sindaco – cessa il patto sancito con gli elettori, ecco perché avrebbe dovuto dimettersi da consigliera comunale e non solo lasciare il gruppo con cui era stata eletta”.
Ha collaborato Maria Tripepi