Anche l’Umbria, come il resto d’Italia, si trova a fare i conti con il fenomeno dell’immigrazione. Proprio come accade nel resto della penisola, però, non tutta la regione vive questa realtà come un’emergenza. “Su 8000 Comuni italiani, solo 2026 si sono visti attribuire migranti dal Viminale. Uno su quattro. Quelli che però li accolgono sono oltre la loro capacità”: è quanto riportato in un articolo de La Stampa. In un’inchiesta condotta dal quotidiano torinese i numeri sono stati illustrati su una mappa virtuale che rende nitidamente visibile l’asimmetrica gestione del fenomeno. La fotografia scattata racconta di un’Italia disorganizzata, senza una strategia precisa. Secondo quanto previsto dal Viminale ogni Comune dovrebbe accogliere un profugo ogni duemila abitanti. Un sistema che però non viene applicato in maniera omogenea. All’interno di ogni regione ci sono, infatti, comuni che “non ce la fanno più” perché i profughi sono troppi, più di quelli che potrebbero essere ospitati, altri invece “incontaminati” non sono stati minimamente toccati dal problema. Una situazione di totale squilibrio, un’instabilità numerica indice di una fragilità più profonda. La mappa presa in esame è di semplice lettura: in rosso sono colorati i Comuni dove l’accoglienza ha superato i posti disponibili, in verde quelli che sono sotto la media imposta dal Governo e in giallo quelli che rientrano nelle previsioni. Sotto la nostra lente d’ingrandimento ovviamente l’Umbria. Anche la regione verde d’Italia vive una situazione disomogenea. Sei le “zone rosse”, rappresentate dai Comuni di Montone con il 185,7 per cento di rifugiati o richiedenti asilo in più rispetto al dovuto, seguito da Corciano con quasi il 112 per cento e Perugia a circa il 101 per cento in più. A chiudere il cerchio delle “zone rosse” Panicale con quasi il 90 per cento in più, Valfabbrica con il 77 per cento e Gualdo Cattaneo con il 69 per cento. Foligno, di colore giallo sulla mappa virtuale, rientra nella media con un 5,7 per cento in più di presenze rispetto al dovuto. Completamente immune al problema Spoleto, sotto la media con il 60,2 per cento in meno rispetto a quanto previsto. Sulla stessa linea anche Spello con il 67,6 per cento in meno, seguito da Bevagna dove si registra un meno 5,5 per cento. Mentre rientrano nella media Trevi con un 37 per cento in più e Nocera Umbra al 30,2 per cento. Nessuna presenza di rifugiati o richiedenti asilo, invece, nei Comuni di Montefalco, Campello sul Clitunno, Sellano, Giano dell’Umbria, Valtopina e Castel Ritaldi.
Foligno, accolto quasi il 6 per cento di rifugiati in più rispetto al dovuto
Pubblicato il 25 Luglio 2016 16:16 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:43
Un barcone di migranti
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