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Spoleto, la prima sigaretta anche da giovanissimi. Indagine del Rotary

Pubblicato il 7 Agosto 2016 08:21 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:38

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Nella maggior parte dei casi si parla di prevenzione all’abuso di alcol o di droghe. Ma c’è un’altra dipendenza da sostanze che fanno tutt’altro che bene al mondo degli adolescenti. Ed è quella della sigaretta. Ed è in tal senso che qualche tempo fa il Rotary club di Spoleto si è voluto muovere nell’ambito delle scuola della città. E grazie a una sorta di indagine tra i ragazzi delle seconde e terze medie della città, sono emersi dati per nulla incoraggianti. Soprattutto perché si tratta di giovani di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. Una indagine da cui è emerso, ad esempio, che i ragazzi cominciano ad accendere la prima sigaretta emulando gli amici nel 61,2 per cento dei casi e che il motivo che spinge il 77 per cento di questi a iniziare è “per provare” accompagnato da “per sfogarmi in qualche modo e non pensare a niente anche per soli 5 minuti”. Ma vediamo nel dettaglio quali sono state le risposte dei ragazzi a cui è stato sottoposto un questionario (anonimo) dai promotori Rotary del progetto guidati da Luigi Frigieri. Innanzitutto, dalle risposte è emerso che c’è “scarsa informazione sui danni da fumo – è scritto nella relazione – anche perché dopo aver fumato una sigaretta non si sta talmente male da considerarla ‘velenosa’. Il piacere di fumare non è tanto un piacere fisico quanto un piacere sociale”. Ma perché si fuma pur consapevoli che fa male? “Tra comportamento razionale e quello emotivo prevale quello emotivo – prosegue la relazione – fumare piace più di quanto spaventino le conseguenze”. In fatti di numeri, invece, è emerso che il 61,2 per cento, appunto, ha iniziato attraverso amici, il 32,35 per cento da soli e il 3,2 per cento dalla famiglia. Per provare nel 77,4 per cento sei casi, mentre il 16,1 per cento non ha dato una reale motivazione e il 3,2 per cento non ha risposto. Le risposte al questionario hanno inoltre evidenziato che il 78,2 per cento dei ragazzi ha “alcuni” amici fumatori, il 6,18 per cento ne ha “molti” e solo l’1,95 per cento ne ha “tutti”. Ma portatori di brutti esempi sono a volte anche gli insegnati e le figure parentali. E in tal senso ben il 75,9 per cento ha asserito di avere “alcuni” tra i suoi insegnanti fumatori, mentre solo il 19,5 non ne ha “nessuno”. Tra le figure parentali fumatrici gli studenti hanno evidenziato tra gli altri, i padri nel 34,85 per cento dei casi, le madri si sono attestate al 25,4 per cento. 

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