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A Spoleto l’incontro con Pietro Del Re: il giornalista presenterà il suo ultimo libro

Pubblicato il 20 Ottobre 2016 12:03 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:01

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Sabato 22 ottobre alle 17 nella sala Ermini di palazzo Ancaiani, a Spoleto, lo scrittore e giornalista Pietro Del Re presenta il suo ultimo libro “Cose viste. Storie di uomini e altri animali” (editore Laterza). Ad introdurre e moderare l’incontro Guido Rampoldi, che è stato per lunghi anni inviato e editorialista de La Repubblica, mentre a presiederlo sarà Dario Pompili, presidente dell’associazione Amici di Spoleto. Previsto, poi, l’intervento di Bernardino Ragni dell’Università degli studi di Perugia. All’iniziativa, che si configura anche come evento inaugurale per la XII edizione del Corso propedeutico di giornalismo “Walter Tobagi”, saranno presenti il sindaco Fabrizio Cardarelli, l’assessore alla formazione e istruzione Maria Elena Bececco, il presidente della Fondazione CaRiSpo, Sergio Zinni, e il presidente della Fondazione Antonini, Camillo Corsetti Antonini. Il Corso “Walter Tobagi” coinvolge ogni anno i ragazzi delle scuole superiori della città ed è promosso dall’associazione Amici di Spoleto, si avvale del patrocinio del Comune di Spoleto, del sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Spoleto, della Fondazione “Francesca, Valentina e Luigi Antonini” e di tutti gli associati della associazione Amici di Spoleto. Il libro di Pietro Del Re “Cose Viste. Storie di Uomini e altri animali”, raccoglie e racconta in presa diretta molti degli orrori che funestano il pianeta: dallo sterminio tra popoli e nazioni rivali, alla violenza sull’ambiente e sulle sue creature. Cronache che spaziano su più continenti, senza distinzione di specie. Pietro Del Re, nato a Roma nel 1960, è inviato per le pagine degli Esteri di Repubblica. Negli ultimi anni ha coperto tutti i conflitti che hanno insanguinato il pianeta, dalla ex Jugoslavia all’Iraq, dall’Afghanistan alla Libia e alla Siria. Nel 1982, prima di diventare giornalista, si è laureato in biologia a Parigi. Nel 2002 ha pubblicato “Fratello orso, sorella aquila” (Le Lettere); nel 2012 “Giallo Umbro” (La Lepre ed.), ispirato dalla sua assidua frequentazione con l’Umbria e che gli è valso il Premio Portus. Nel 2016 ha vinto il premio giornalistico “Marco Luchetta” per la stampa italiana con l’articolo sull’odissea del profugo afghano Abdul. Guido Rampoldi invece, giornalista e per lunghi anni inviato di politica estera per il quotidiano La Repubblica, nel 2007 ha vinto il premio giornalistico Luigi Barzini all’Inviato speciale per aver seguito le maggiori crisi occorse nell’ultimo trentennio, dal crollo dei socialismi reali alle guerre jugoslave, dall’avvento dei Taliban alle guerre con cui è iniziato il XXI secolo. Nel 2009 ha vinto il premio Bagutta, sezione opera prima, con il libro “La mendicante azzurra” (Feltrinelli 2008), ambientato in Afghanistan. Nel 2012, ancora per Feltrinelli, ha pubblicato “L’acrobata funesto”. Bernardino Ragni, infine, già ricercatore di Biologia animale e professore di Zoologia ambientale e di gestione faunistica all’Università degli studi di Perugia, è esperto di biologia e conservazione dei tetrapodi, uso sostenibile e conservazione delle risorse naturali viventi, del paesaggio e del territorio. Autore e coautore di oltre 170 pubblicazioni scientifiche e specialistiche, è membro della Species survival commission e del Cat specialist group dell’Iucn The World Conservation Union, e fondatore della Società dibBiologia ambientale. Recentemente ha pubblicato il saggio “Wildlife Economy. Nuovo Paleolitico” (ed. Aracne, 2015).

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