L’incubo del terremoto è tornato ed ha riaperto profonde crepe non solo negli edifici, ma anche e soprattutto tra la gente. A distanza di due mesi dall’ultimo forte sisma, infatti, mercoledì sera la terra è tornata a tremare in quell’Italia di mezzo che pian piano aveva iniziato a raccogliere i cocci dopo la distruzione lasciata dal terremoto del 24 agosto scorso. Due scosse, la prima di magnitudo 5.4 a Castelsantangelo sul Nera e la seconda di magnitudo 5.9 a Ussita – entrambe nel Maceratese -, hanno fatto ripiombare nella paura le popolazioni di Marche e Umbria. Al punto che in tanti, nel Cuore verde d’Italia, hanno preferito lasciare le loro case e trascorrere la notte fuori. BATTONI – “Sì può parlare di un nuovo terremoto che ha colpito fortemente le nostre zone – ha detto Filippo Battoni, del Servizio beni culturali in emergenza della protezione civile della Regione Umbria -, anche se si è spostato più verso nord, interessando principalmente il Maceratese. Nella nostra regione il comune più colpito è stato Preci, anche nella periferia e nelle frazioni di Campi – ha proseguito -. Purtroppo abbiamo avuto perdite gravi per quanto riguarda i beni culturali, ma per fortuna non ci sono stati né feriti e né vittime. Ad oggi non risultano particolari aggravamenti alle abitazioni – ha quindi sottolineato Battoni – anche se è chiaro che dobbiamo far fronte, di nuovo, ad una popolazione spaventata, che non vuole ritornare in casa o negli alberghi dov’era stata mandata. Questo significa – ha concluso – che dovremo capire e pensare dove far dormire questa gente e quali saranno le soluzioni da adottare”. LE VERIFICHE – Intanto hanno preso il via le prime verifiche, che stanno interessando le scuole e gli edifici cosiddetti strategici della Valnerina e dei comprensori di Foligno e Spoleto. Solo in un secondo momento, invece, si passerà alle abitazioni private, tutte da ricontrollare. LA VIABILITA’ – Due, comunque, i fronti che al momento creano più preoccupazione, a cominciare dalla viabilità. Aperta solo ai mezzi di soccorso e della provic, infatti, la provinciale 209; presidio Anas sulla statale 685 tra Serravalle e il bivio per Triponzo; transito alternativo sulla provinciale 470, mentre è stata riaperta al traffico la 476 tra Preci e Norcia. BENI CULTURALI – Criticità anche sul versante dei beni culturali, dal crollo totale della chiesa di San Salvatore di Campi di Norcia a quello parziale della chiesa della Madonna delle Grazie, passando per il danneggiamento del rosone dell’Abbazia di Sant’Eutizio a Preci. L’ASSISTENZA – Per quanto riguarda l’assistenza alle popolazioni, la situazione è in via di definizione. Secondo quanto reso noto dal Dipartimento di protezione civile della Regione Umbria, comunque, si sta provvedendo all’allestimento di due mense e di 150 posti letto in palestre e strutture tra Preci e Norcia. Tre, invece, le colonne mobili arrivate nella sede folignate della Prociv giovedì mattina, in attesa di definirne la destinazione. Si tratta di quelle nazionali dell’Anpas e della Misericordia e di una giunta dall’Emilia Romagna. IL PREMIER – Nei territori colpiti dal sisma si è recato anche il premier Matteo Renzi, che ha visitato Camerino, nelle Marche. Intanto a Norcia l’ospedale è stato dichiarato inagibile.
Sisma, avviate le verifiche sugli edifici strategici: “La faglia si è spostata a nord”
Pubblicato il 27 Ottobre 2016 14:00 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:57
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