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Madonna della Valle, il tesoro rinato dei bevanati

La chiesa, eletta nel 2023 a santuario, è da sempre un luogo prezioso per gli abitanti di Bevagna. Dal terremoto del 1997, che ha reso inagibile il luogo di culto, la svolta è arrivata con l'amministrazione comunale guidata da Annarita Falsacappa, che ha fortemente voluto recuperare e riconsegnare il luogo alla comunità

Pubblicato il 4 Febbraio 2025 11:13 - Modificato il 4 Febbraio 2025 16:13

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Il santuario risorto dalle ceneri del terremoto. La chiesa della Madonna della Valle, situata tra i colli bevanati e riaperta nel 2023, venne dichiarata inagibile a seguito del terremoto del 1997 a causa degli eventi sismici che degradarono notevolmente la struttura. Nonostante le polemiche e le richieste dei cittadini di intervenire sulla struttura, la situazione è rimasta la stessa per molti anni, con la zona transennata e l’impossibilità per i fedeli di accedere al santuario. 

LA VICENDA
Qualcosa è iniziato a smuoversi nel 2016 quando, con il notevole peggioramento delle condizioni dell’edificio a causa degli eventi sismici di quell’anno. La vera “scossa” per far risorgere la chiesa è arrivata grazie all’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Annarita Falsacappa, insediatasi da pochi mesi. È in quel periodo che il Comune di Bevagna ha effettivamente mosso i primi passi verso la ristrutturazione del santuario: “Il primo intervento compiuto, in questo caso dalle precedenti amministrazioni – ha dichiarato la sindaca di Bevagna Annarita Falsacappa – è stato quello dell’indagine geologica, costata circa 80.000 euro, con la quale è stata confermata la presenza di una frana sul terreno dove insiste il santuario. Quella della frana era la motivazione che le amministrazioni adducevano per non fare interventi di recupero della chiesa, che era destinata a crollare e ad essere sommersa dai rovi. Quello della relazione geologica era dunque uno scoglio che ci ha creato difficoltà, ma con i tecnici le abbiamo superate con la realizzazione di una palizzata intorno alla chiesa, a dimostrazione che la nostra volontà di intervenire era forte. Il sisma del 2016 ha peggiorato notevolmente le condizioni dell’edificio, rese ancora peggiori dalla presenza di fori sul tetto da cui penetravano acqua e vento. La chiesa e l’adiacente casa del pellegrino apparivano circondate da sterpi, abbandonate al loro destino. Abbiamo quindi iniziato a muoverci, e in un incontro tra l’amministrazione comunale e la curia arcivescovile di Spoleto-Norcia, abbiamo esplicitato in maniera chiara la volontà di recuperare la chiesa usando le nostre forze”.
Pertanto, il primo intervento è stato quello di messa in sicurezza da parte della curia, che ha proceduto al completamento della prima parte dei lavori nel 2020. Lavori resi possibili dopo un serio intervento di perimetrazione del terreno su cui insistono la chiesa e la casa del pellegrino, con la realizzazione di palizzate che hanno circondato le due costruzioni bloccando la frana nella parte interessata dall’intervento.
L’amministrazione comunale ha quindi concordato con l’arcivescovo della diocesi Spoleto-Norcia Renato Boccardo la cessione del santuario in comodato d’uso al Comune di Bevagna per una durata di 15 anni.
“L’amministrazione – ha chiarito sempre la sindaca – ha quindi iniziato i lavori al termine degli interventi di messa in sicurezza da parte della curia a fine del 2020, e in meno di un anno li ha portati a termine con alcuni miglioramenti anche esterni. Il riferimento è alla realizzazione di un nuovo pozzo, un sistema di illuminazione sia interno che esterno alle strutture, oltre alla realizzazione di bagni, di un sistema di videosorveglianza, la collocazione di panche e tavoli nel parco e di bidoni per l’immondizia”.
Il risultato dei lavori è oggi visibile a tutti i cittadini che, come ha ricordato sempre Annarita Falsacappa, hanno espresso in più occasioni la gratitudine per un intervento che ormai credevano non sarebbe più stato realizzato.
“L’arcivescovo Boccardo – ha proseguito l’amministratrice della città delle Gaite – dopo la riapertura della chiesa al culto cittadino vedendo la grande, ma anche continua, partecipazione dei fedeli, il primo maggio del 2023 ha attribuito alla chiesa della Madonna della Valle il titolo di santuario diocesano, ed oggi è pievania e comprende il comune di Bevagna e di Gualdo Cattaneo. Il grande attaccamento delle persone al santuario si vede anche dalla disponibilità che alcune di loro hanno mostrato fin da subito nella manutenzione del parco e nella gestione delle strutture. Per questo – ha concluso Annarita Falsacappa – l’amministrazione comunale, proprio per garantire il mantenimento degli spazi e degli immobili, ha proceduto con una manifestazione pubblica per convenzionare gli immobili. Convenzione che scadrà con il comodato d’uso del santuario da parte dell’amministrazione comunale”.
A consentire la realizzazione dell’intervento da parte del Comune, i fondi del Piano di sviluppo rurale nell’ambito della misura 7.5.1 relativa agli investimenti in infrastrutture ricreative e turistiche, grazie al quale l’amministrazione ha ottenuto un contributo di 550mila euro per l’ammodernamento della struttura. Ma il completamento dei lavori è stato possibile anche grazie alle donazioni di buona parte della popolazione.

IL RACCONTO DEI BEVANATI
Il santuario della Madonna della Valle è sempre stato un luogo speciale per gli abitanti della città delle Gaite, ospitando nel corso del tempo picnic, momenti conviviali e di gioia, ma anche dando conforto e riparo.
A raccontare l’affetto e la gioia che circondano il ricordo di questo luogo immerso nella natura, proprio gli abitanti.

Lo stato di abbandono in cui versava il santuario della Madonna della Valle

A partire da Claudia, bevanate di ventiquattro anni: “Purtroppo, ho ricordi un po’ vaghi del santuario perché ero ancora una bambina quando ci andavo con i miei genitori. Ricordo però la chiesa circondata da transenne e la messa del primo maggio che, vista l’inagibilità del santuario, si svolgeva all’aperto. Quello era un giorno di grande festa. Dopo la messa nei pressi della chiesa veniva allestito un mercatino e ci sistemavamo tutti nel parco intorno per fare picnic, grigliate e passare la giornata insieme. Ricordo poi una parte della chiesa leggermente aperta, una fessura, attraverso la quale si poteva sbirciare l’interno del santuario”.
Memorie del Santuario provengono anche da generazioni diverse, come quelle di Simone e Maria Teresa, marito e moglie, rispettivamente di 54 e 53 anni, che hanno vissuto questo prezioso luogo in tutte le fasi della loro vita. “Il mio ricordo della Madonna della Valle – racconta Simone – è principalmente legato alle uscite che facevo con gli scout, partivamo da Bevagna fino ad arrivare al santuario. Da piccolini uscivamo solo in giornata tornando la sera. Crescendo, poi, abbiamo cominciato a fare le uscite con il pernottamento. Ci portavamo la tenda, improvvisavamo un bivacco dove accendevamo il fuoco e cucinavamo cose molto semplici. Con il passare del tempo abbiamo iniziato a sfruttare questo posto per le nostre ‘sgraticolate’ con amici e parenti, trascorrendo giornate indimenticabili. Un altro ricordo della Madonna della Valle – ha proseguito – è quello legato alla festa del primo maggio, quando per tradizione i bevanati partivamo a piedi da Bevagna per arrivare al santuario. Pensando alle giornate spensierate con gli amici ricordo le prime scottature che ci regalava il primo sole dell’anno…crescendo, naturalmente, le cose sono cambiate, soprattutto dopo il terremoto quando la chiesa è diventata inagibile e ha perso quel fascino legato alla magia e alla sacralità del luogo. Il santuario è stato in disuso per molto tempo. Finiti i lavori di restauro ci siamo tornati, ma molto più raramente rispetto a un tempo”.
A rievocare i tempi passati anche Maria Teresa che racconta come sia i suoi nonni che i genitori andassero al santuario della Madonna della Valle: “Ricordo i racconti dei miei nonni, ma anche quelli dei miei genitori che andavano a piedi al santuario per fare picnic. Poi i miei genitori hanno portato anche me, è un luogo che ho frequentato sin da bambina. Ho sempre amato questo posto, andandoci anche con il gruppo degli scout con cui facevamo elle bellissime uscite a contatto con la natura. Poi – prosegue Maria Teresa – in alcuni momenti particolari della mia vita in cui ero un po’ triste, andavo in questo luogo per stare in silenzio, per stare in armonia con la natura e recuperare quella pace che cercavo fuori, ma che in realtà dovevo individuare dentro di me. Ho anche molti ricordi spensierati dei pranzi che facevamo con amici e parenti sul prato di questa chiesa – racconta ancora –, che purtroppo era in decadenza. Poi c’è stato un movimento da parte del popolo che con forza ha trovato il modo di chiedere e trovare i fondi per sistemare la chiesa. 
Ricordi vividi del santuario della Madonna della Valle riecheggiano anche nelle parole di due dei figli di Maria Teresa e Simone, Anna Laura e Riccardo che, raccontano le loro memorie legate al luogo, mostrando un attaccamento che si trasmette tra le generazioni. “Ho un ricordo veramente caro di questo posto, quando ci penso me lo immagino proprio come un posto del cuore: uno di quei luoghi della città in cui vivi a cui sei veramente legato. Questo sicuramente grazie ai miei genitori, è un qualcosa che si trasmette di generazione in generazione. Quando ero piccola – racconta Anna Laura – i miei genitori portavano me e i miei fratelli alla Madonna della Valle, soprattutto in occasione delle giornate del venticinque aprile e del primo maggio, e trascorrevamo la giornata insieme in mezzo alla natura: sono ricordi davvero belli. Sono stata molto felice – prosegue – quando la chiesa è stata riaperta, considerando che sono nata nel 2000 e la chiesa era rovinata dal terremoto del 1997: non avevo mai visto il santuario in piedi. Ricordo anche un grande movimento da parte della popolazione bevanate, per la ristrutturazione della struttura. Ultimamente – conclude – ci sono tornata qualche volta, soprattutto d’estate, è un luogo immerso in una pace immensa, incredibile”.
Anche Riccardo, fratello ventitreenne di Anna Laura, ricorda le giornate spensierate all’aria aperta e i pranzi passati in compagnia di amici e famiglia, e inoltre aggiunge: “Recentemente ho riscoperto il santuario. Essendo molto isolato è anche molto silenzioso e tutta la natura che c’è intorno crea una calma e una tranquillità che non abbiamo nella quotidianità. È un luogo dove vado spesso a riflettere e pensare, quando ho bisogno di prendermi un momento per me”.

Il santuario della Madonna della Valle dopo la ristrutturazione

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