Hanno voluto far sentire la loro voce i lavoratori del settore legno, che anche in Umbria venerdì mattina hanno scioperato per otto ore, con picchettaggi di fronte le principali aziende della regione. Il tre ottobre scorso infatti si sono rotte le trattative per il rinnovo del contratto nazionale tra sindacati e Federlegno Arreda, categoria di Confindustria. Lo sciopero indetto da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil ha interessato la Isa di Bastia Umbra, la Margaritelli di Torgiano e la Knoll di Foligno, mentre la manifestazione interregionale era programmata a Pesaro. Sindacati e lavoratori lamentano la troppa flessibilità chiesta dalla controparte, così come un aumento della quota legata ai lavoratori precari con contratti a termine e in somministrazione. Oltre a questo, “sarebbe previsto un aumento salariale pari a zero euro – spiegano Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil – e meccanismi annuali di verifica e restituzione”. Da più di sei mesi i lavoratori sono senza contratto, nonostante quindici incontri ed un avvio delle trattative che risale al settembre dello scorso anno. CISL – “Questa nostra dura presa di posizione arriva dopo la rottura del tavolo delle trattative a livello nazionale, che ci ha portati ad indire lo sciopero di otto ore. L’intento – spiega Emanuele Pietrini della Filca Cisl territoriale – è quello di tornare ad un dialogo chiaro e trasparente e mettere tutte le aziende e Federlegno davanti alle proprie responsabilità. Quello del legno è un settore in controtendenza e fa registrare segnali positivi – prosegue il sindacalista –. E’ per questo che rivendichiamo un contratto nazionale che deve portare i giusti risultati. Le aziende in questo momento chiedono massima flessibilità e un contratto a zero sotto il profilo economico. Da parte nostra invece, c’è la volontà di tornare al dialogo con regole precise e con il rispetto del contratto”. LE RSU – Numerosi i dipendenti dello stabilimento della Knoll di Foligno che sin dalle prime ore del mattino hanno partecipato al picchettaggio nella zona industriale di Sant’Eraclio. Tra loro Rossano Pinchi, rsu Cisl dell’azienda: “La piattaforma che ha presentato Federlegno è inaccettabile perché ci sono delle proposte che vanno a ledere i diritti dei lavoratori. Si passa da 80 a 140 ore di richiesta di flessibilità, con la possibilità di lavorare anche il sabato e la domenica e poi stare a casa quando vogliono loro – spiega Rossano Pinchi -. Non c’è un aumento economico e ci sono delle condizioni inaccettabili. Questo va a ledere il diritto del lavoratore e svilisce il ruolo del rappresentanti sindacali e delle rsu. Vogliamo dare questo segnale forte per far sì che Confindustria possa tornare sui suoi passi”.
Legno, scioperi anche a Foligno: “Settore con segnali positivi, ma manca il contratto”
Pubblicato il 28 Ottobre 2016 08:31 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:56
Picchettaggi di fronte la Knoll di Foligno
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