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Terremoto, danni in 50 comuni umbri. Via libera al nuovo decreto del Governo

Pubblicato il 4 Novembre 2016 15:34 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:53

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La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha svolto questa mattina a Foligno, al Centro regionale di Protezione civile, una dettagliata relazione relativa alle problematiche legate alla nuova emergenza terremoto in Umbria. L’informativa è stata fatta ai parlamentari umbri. “Il terremoto dello scorso 30 ottobre – ha detto la presidente Marini – ha drammaticamente aggravato il quadro dei danni in Valnerina e ne ha prodotti altri in molti centri della regione, ed e significativamente cresciuto il numero delle persone che sono oggi fuori dalle proprie case. Al momento, dunque la priorità è quella di garantire alle popolazioni una adeguata assistenza. Ad oggi sono oltre cinquemila le persone che non possono rientrare a casa e circa tremila quelle che vengono assistite dal sistema di Protezione civile nazionale e regionale in 24 Comuni della regione, la maggior parte dei quali in Valnerina, mentre sono circa cinquanta i comuni di tutta l’Umbria dove sono stati registrati danneggiamenti”. La presidente ha quindi ricordato che mentre è in corso l’attività di assistenza alle persone, sono già state avviate le procedure per l’allestimento dei campi container, in alternativa alle tende, che potranno ospitare quanti non potranno rientrare nelle abitazioni, e si stanno anche definendo le procedure per la costruzione dei villaggi con le “casette”. Nello stesso tempo il Governo, l’Ufficio del commissario per la ricostruzione, d’intesa con i presidenti delle Regioni, anche nella veste di vice commissari, e con tutti i sindaci, avvieranno subito la fase relativa alla ricostruzione sulla base del Decreto legge approvato venerdì mattina. IL DECRETO DEL GOVERNO – E proprio per quanto riguarda il documento varato dal Consiglio dei ministri, il provvedimento detta norme volte a consentire interventi accelerati per poter affrontare con efficacia le conseguenze delle nuove scosse di terremoto verificatesi tra il 26 e il 30 ottobre, tenendo conto dell’approssimarsi della stagione invernale. L’emergenza principale di cui il dl si occupa è quella di garantire un’adeguata assistenza abitativa alle popolazioni colpite dalle ripetute scosse. Per fronteggiarla, si prevede che il Dipartimento della protezione civile possa, con procedure rapide e trasparenti, acquisire i container e, sulla base delle indicazioni dei Comuni, individuare le aree sulle quali installarli. Al fine poi di favorire il rientro nelle case, per gli edifici con danni lievi, che necessitino cioè soltanto di interventi di immediata riparazione, si prevede che i soggetti interessati possano – previa presentazione di apposito progetto firmato da un professionista abilitato che documenti il nesso di causalità tra il sisma e lo stato della struttura, oltre alla stima del danno – procedere al ripristino dell’agibilità degli stabili. Per la messa in sicurezza del patrimonio storico e artistico, i Comuni interessati hanno la facoltà di effettuare direttamente gli interventi indispensabili, dandone comunicazione al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. All’Anas il compito di intervenire con urgenza per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità delle infrastrutture che rientrano nelle sue competenze e di quelle degli enti locali devastati dai ripetuti sismi. Il decreto prevede inoltre misure urgenti per consentire la prosecuzione delle attività didattiche: dalle modalità di composizione delle classi a quelle di assegnazione del personale docente. Al fine di sostenere la continuità produttiva delle attività zootecniche messe in ginocchio, il decreto autorizza la spesa di 10.942.300 euro per il sostegno dei settori del latte, della carne bovina dei settori ovicaprino e suinicolo. Infine, per riuscire a gestire la mole di procedimenti che i Comuni si trovano a dover attivare, il decreto autorizza l’assunzione a tempo determinato di personale di tipo tecnico ed amministrativo fino ad un massimo di trecentocinquanta. Previsto anche il rafforzamento della struttura della Protezione civile e di quella del Commissario straordinario alla ricostruzione. Si allarga anche il “cratere” dei comuni che saranno aiutati nel percorso di ricostruzione post-sisma.

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