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Spoleto, il Comitato scuole sicure: “Certificato di vulnerabilità e nuovo polo”

Pubblicato il 22 Novembre 2016 09:12 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:44

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Chiedono chiarimenti e scelte coraggiose al sindaco Cardarelli i componenti del Comitato scuole sicure, entità nata in maniera spontanea a seguito dei recenti eventi sismici che hanno “ferito” anche la città di Spoleto, plessi scolastici compresi. Il comitato, in particolare, chiede al sindaco, in estrema sintesi, di mettere nelle condizioni gli studenti, dai più piccoli ai più grandi, di poter entrare nei plessi consapevoli di poter vivere la scuola nella massima sicurezza. Non sottovalutando la possibilità di realizzare un polo scolastico ex novo al momento dell’ottenimento dei fondi post terremoto. Ma andiamo con ordine. “Il nostro comitato, sappiamo che se ne sono costituiti anche altri e auspichiamo una convergenza di intenti di queste varie realtà spontanee – scrivono nella missiva inviata al primo cittadino – raggruppa genitori di alunni che frequentano diversi gradi di scuola, dal nido alle scuole superiori. La prima richiesta di chiarimento riguarda la situazione delle scuole, che risultano essere tutte (quelle aperte all’attività didattica) in stato di inagibilità di tipo B. Questo grado di inagibilità è a nostro avviso insufficiente a garantire la sicurezza degli edifici in zona sismica 1, con uno sciame sismico, a seguito degli eventi eccezionali sopracitati, ancora in atto e in presenza di una faglia molto vicina al nostro centro abitato. La faglia di Campello (che si è fatta recentemente sentire con una scossa di magnitudo superiore a 3) è oggetto dell’attenzione dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che ha collocato nell’area due nuovi rilevatori di sismicità. La Valle umbra, nel tratto fra Spoleto e Assisi è sede di alta sismicità. Quale sicurezza danno edifici con inagibilità di tipo B in caso di eventi sismici di magnitudo 6 con epicentro vicino?”. Considerazioni che hanno portato il comitato a formulare delle precise richieste. LE RICHIESTE – Che sono, nello specifico: “Che ci siano mostrati, ove ci siano, i certificati di vulnerabilità sismica delle scuole o che siano prodotti (secondo l’obbligo previsto dall’art. 2, comma 3 dell’OPCM 3274/2003) per le scuole che non li hanno – scrivono -. Che ci sia spiegato chiaramente quali interventi sono stati realizzati visto lo stato di inagibilità di tipo B che richiede per se stesso interventi di messa in sicurezza”. Inoltre, secondo quanto prevede il Regolamento degli enti locali all’art. 54 “le chiediamo di attuare dei provvedimenti atti a rassicurare la popolazione in questa situazione di emergenza – prosegue la missiva – sull’esempio di quanto fatto dal sindaco di Campello che ha predisposto un tendone per le scuole primarie a scopo preventivo e per venire incontro alla richiesta di maggiore sicurezza da parte di genitori e alunni. O come avvenuto a Pratola Peligna”. Dove sono stati predisposti moduli scolatici provvisori a prescindere dall’agibilità delle scuole. “Crediamo anche che al momento dell’ottenimento dei fondi per la ricostruzione sia opportuno valutare l’opzione di una completa ricostruzione in materiale e modalità antisismica di tutti gli edifici scolastici, magari dando vita ad un unico polo didattico da costruire ex novo – aggiunge il comitato – non ci pare infatti che ci sia un’alternativa al rendere tutti gli edifici scolastici antisismici in toto. Solo questo ci permetterà di mandare tranquillamente a scuola i nostri figli e figlie e sgraverà lei da una gravissima responsabilità di coscienza. Allo scopo di discutere con lei le nostre proposte e di ascoltare le sue risposte alle nostre domande le chiediamo di poterci quanto prima incontrare- conclude – pronti a sostenerla in ogni sforzo per il bene comune”.  

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