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Ciancaleoni, l’highlander dei dissidenti attacca ancora Mismetti: “I nodi vengono al pettine”

Pubblicato il 8 Dicembre 2016 09:50 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:36

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All’inizio partirono in tre. Tre dissidenti della maggioranza contro Nando Mismetti e la sua giunta, che per diversi mesi hanno fatto ballare la tenuta del governo cittadino. Poi, con lo scambio in giunta Stancati-Grassilli, Lorenzo Schiarea (MpF) e Moreno Finamonti (Pd) sono tornati (almeno per il momento), a collaborare con il resto della coalizione. E se è vero che un’altra pedina della maggioranza in consiglio comunale si è tirata fuori, ovvero Lorella Trombettoni passata al Gruppo misto, c’è comunque da dire che l’unico che attualmente sta andando avanti per la sua strada è Roberto Ciancaleoni. Eletto nelle liste del Partito socialista, Ciancaleoni non ha ancora modificato il suo pensiero. Sotto il motto di “ne rimarrà solo uno” lanciato dal famoso film Highlander, Ciancaleoni sta portando ancora avanti la sua battaglia, definendo “folgorati sulla via del Comune” i suoi ex compagni dissidenti e tornando ad attaccare l’amministrazione Mismetti sul tema dell’ex Zuccherificio. Di seguito riportiamo la nota diffusa da Roberto Ciancaleoni negli ultimi giorni.

“Una amministrazione non si giudica su un solo atto, tutti possono commettere degli errori, ma quando gli ‘incidenti’ sono numerosi, allora la questione diventa seria e pone un quesito inquietante che riguarda la capacità di essere all’altezza dei problemi da affrontare. Alcuni mesi fa, insieme ad alcuni amici folgorati sulla via del Comune di Foligno, individuammo le criticità di questa amministrazione. Le scadenze che riguardano le posizioni apicali dell’ospedale di Foligno e l’esigenza di capire come si intendeva affrontare i rapporti con il nosocomio di Spoleto; òe difficoltà finanziarie della partecipata Fils che alla luce delle ultime notizie appaiono ancora più consistenti di ciò che immaginavamo; la questione della area ex zuccherificio con il contenzioso aperto con la Coop. Come sempre i nodi irrisolti vengono al pettine. In particolare sulla questione dell’ex zuccherificio fummo accusati di essere dei dissidenti, di ricercare posti, di essere indisciplinati e il sottoscritto fu processato dal Psi perché non intendeva partecipare a riunioni che avrebbero reso responsabili i consiglieri comunali di decisioni esposte al rischio della responsabilità personale. Oggi il rischio non c’è più, c’è la certezza del danno economico inferto al comune e ai cittadini di Foligno e il probabile danno erariale che subiranno gli amministratori. Conoscendo i protagonisti locali di questa vicenda non mi attendo scuse, ma credo che si debbano almeno ai cittadini folignati. Il sindaco, colpito da una sindrome anti rimpasto, ha pensato che con l’espulsione di un assessore incolpevole e l’acquisto del sostegno dei folgorati sulla via del Comune di Foligno avrebbe risolto i problemi. Purtroppo per lui le cose non vanno come vorrebbe, non sarebbe bastato nemmeno un rimpasto se non fosse stato motivato da una inversione di tendenza e da una ritrovata capacità di affrontare le questioni che avevamo da molto tempo posto all’attenzione della amministrazione. Oggi la frittata è servita. Aspettiamo lumi da questa impareggiabile amministrazione che sono certo non mancherà di farsi sentire e di proporre la soluzione dei problemi resi oggi ancora più complessi di ieri. Avete dubbi? Gente di poca fede. Pensate davvero che si possa fare peggio?”

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