18.7 C
Foligno
lunedì, Ottobre 13, 2025
HomeCronacaFoligno celebra il suo patrono. Il vescovo: “San Feliciano come i profughi...

Foligno celebra il suo patrono. Il vescovo: “San Feliciano come i profughi e i rifugiati” – GALLERY

Pubblicato il 24 Gennaio 2017 14:40 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:15

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Ex cinema Vittoria, gestione diretta del Comune

Lo spazio che per anni ha ospitato l'esperienza dello Zut! diventerà un contenitore come tanti altri già presenti in città. Il sindaco: “Sarà finalmente di tutti e per tutti"

Foligno, boom di visitatori a palazzo Morotti

La residenza storica, situata nel centro storico cittadino, è stata aperta per la prima volta al pubblico in occasione delle giornate Fai d’autunno. A guidare i turisti alla scoperta dell’edificio gli aspiranti ciceroni dell’Istituto tecnico economico aeronautico “Scarpellini”

A Foligno tre appuntamenti dedicati alla musica del Novecento

Una trilogia di iniziative che si inserisce nel programma degli Amici della Musica con il primo appuntamento previsto per il 19 ottobre all’oratorio del Crocifisso. Attesi in città la violista Anna Serova e il pianista Adamo Angeletti

“Carissimi fratelli, l’anima del nostro popolo è così legata al suo santo patrono, Feliciano, che basta esporre la statua argentea, perché tutti, come devoto pellegrinaggio, accorrano a baciarne il piede”. Con queste parole il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi, ha aperto l’omelia con cui ha accompagnato la solenne celebrazione eucaristica dedicata al patrono folignate. “Quest’anno, a causa del flagello del terremoto – ha proseguito – Feliciano ha trovato riparo nel santuario della Madonna del Pianto. Più che versare nella condizione di sfollato – ha però sottolineato il vescovo Sigismondi – il nostro patrono si trova nello stato di profugo, rifugiato sotto il manto della Vergine Maria”. Due termini, quelli di profugo e rifugiato, che monsignor Gualtiero Sigismondi ha pronunciato con un chiaro obiettivo, quello di richiamare l’attenzione dei tanti fedeli che hanno affollato all’inverosimile la chiesa di Sant’Agostino sulla questione migratoria, che a Foligno vede in prima linea la Caritas diocesana, al fianco istituzioni e delle parrocchie. “Molteplici sono le opinioni che un’emergenza così impegnativa solleva – ha detto il vescovo dando voce ai più disparati pensieri della comunità folignate -: paure, provocazioni, semplificazioni, alimentate da recenti atti terroristici” che “rischiano di annebbiare o disorientare una corretta lettura del fenomeno migratorio”. “Le migrazioni – ha proseguito – non sono un evento nuovo, ma appartengono alla storia dell’umanità. La storia, maestra di vita – ha quindi sottolineato – insegna che i grandi flussi migratori sono ineluttabili: cercare di regolamentarli è legittimo e anche necessario, ma volere impedirli innalzando muri e fili spinati è l’inizio della barbarie”. L’appello del vescovo di Foligno, citando Papa Francesco, è stato quindi quello di non dimenticare che “migranti, profughi e rifugiati, prima di essere numeri sono persone, volti, nomi, storie”. Il pensiero è poi andato a quanti, per grazia di Dio, sanno “riconoscere prima di tutto il fratello e la sorella”, costruiscono ponti e rifuggono dall’illusione di innalzare recinti per sentirsi più sicuri. Da qui l’invito, rivolto a tutte le anime della società, a “sviluppare politiche di ampio respiro”, costruendo “la pace là dove la guerra ha portato distruzione e morte” e confrontandosi “sia con la questione dell’accoglienza, sia con il problema dell’integrazione”. “Fratelli carissimi – ha quindi spiegato il vescovo sul finire dell’omelia – i migranti hanno bisogno di noi, ma anche noi abbiamo necessità di loro. Studi recenti – ha quindi concluso – mostrano l’impatto positivo del fenomeno migratorio sulla demografia e sull’economia”. Ad accompagnare, come sempre, la solenne celebrazione eucaristica dedicata a San Feliciano, la presenza nel santuario della Madonna del Pianto di rappresentanti istituzionali, delle forze dell’ordine e delle associazioni e di una delegazione della Giostra della Quintana. 

 

Articoli correlati