Un futuro da housing sociale per l’ex polo ospedaliero di Foligno. L’area che ospitava infatti il San Giovanni Battista fino al sisma del ’97, nel cuore della città della Quintana, nel giro di un anno e mezzo cambierà completamente volto. Lo scorso 31 gennaio il fondo “Abitare sostenibile centro Italia” (Asci) ha perfezionato l’acquisizione dell’area in cui sorgeva l’ospedale ed ora si prepara a passare dalle parole ai fatti. In cantiere c’è dunque la realizzazione di un complesso immobiliare di 7mila metri quadrati, al cui interno troveranno posto negozi ma anche 60 alloggi di edilizia residenziale sociale, pari al 79 per cento dell’intera superficie. Alloggi che saranno quindi accessibili a condizioni calmierate, sia con la formula della locazione con diritto di riscatto, sia della locazione a lungo termine. Diverse le tipologie di abitazioni che verranno realizzate: dai bilocali ai quadrilocali passando per i trilocali, così da soddisfare le esigenze di più target. Cinque poi, nel dettaglio, i blocchi in cui sarà suddivisa l’area, così come previsto dal progetto realizzato da Archstudio srl di Paolo Luccioni, che punta su costruzioni ed impianti pensati per garantire la certificazione di sostenibilità ambientale in classe B. A prendere forma sarà dunque un intervento che ha lo scopo di veder rinascere un’importante zona del cuore del centro storico folignate attraverso quello che è stato definito “un intervento d’importanza strategica” per un territorio che in questi mesi è tornato a fare i conti – a distanza di ormai 20 anni – con i terribili effetti del terremoto. Dietro questo progetto – come detto – il fondo Asci, riservato a investitori istituzionali, fra i quali il 70 per cento è rappresentato dal “Fondo investimenti per l’abitare” (Fia), dedicato alle iniziative di social housing (gestito da Cdp Investimenti Sgr e investito da Cassa depositi e prestiti), oltre alle Fondazioni umbre Cassa di risparmio di Perugia e di Foligno. Quello della città della Quintana non sarà, però, il primo esempio di questo tipo nel Cuore verde d’Italia, ma arriva poco dopo l’avvio di un altro simile progetto nella zona di via Cortonese a Perugia.

L’architetto Paolo Luccioni