Ci sono due obiettivi che l’Aglaia di Spoleto vuole perseguire nel medio-breve periodo. Il primo è quello di formare nuovi volontari per dare un supporto maggiore all’assistenza alle persone al termine della propria vita, e l’altro è vedere finalmente realizzato quel progetto che, agli stessi utenti, darebbe un maggior agio nel momento in cui vengono accolti nella struttura a loro dedicata: l’Hospice “La Torre del Colle”. Ma se per il primo è ormai prossimo il compimento, per il secondo un piccolo ma non insignificante intoppo sta prolungando ulteriormente i tempi di esecuzione dei lavori. L’ampliamento dell’Hospice di Spoleto, infatti, è attualmente in “stand by”, dato che c’è stata la totale “latitanza” delle ditte a cui la Usl Umbria 2 aveva mandato le lettere per invitarle a manifestare interesse a eseguire una parte dei lavori alla struttura che, per altro, sono già finanziati. E ciò ha comportato, di conseguenza, il blocco di quelli di cui si farà carico la stessa associazione Aglaia con fondi propri grazie anche alle donazioni dei cittadini di Spoleto, perché complementari con l’altra opera. “E’ incredibile che, in un momento come questo, nessuno abbia risposto all’invito della azienda sanitaria a prendere in carico i lavori per l’ampliamento dell’Hospice – è stato il commento di Massimo Recchi, presidente dell’Aglaia di Spoleto – ora la Usl sarà costretta a rifare tutte le procedure necessarie affinchè si possa individuare una ditta che acconsenta a effettuare l’opera”. Ma questa è la realtà. Lavori separatamente finanziati, dunque, ma assolutamente complementari nello svolgimento. Una parte sono sostenuti dalla Consulta delle Casse di Risparmio, ammontano a 170 mila euro e riguardano la realizzazione di due nuovi moduli , mentre gli altri lavori interni, che finanzierà l’Aglaia (che ha già pronta la ditta, spoletina tra l’altro, che li eseguirà), sono pari a 90 mila euro. “Verrà implementata una stanza, non per un malato in più perché per legge possono essere solo 7 – spiega Recchi – quegli esterni verranno utilizzati invece come magazzini, per far si che ciò che è utilizzato oggi per tale fine potrà essere impiegato per altra cosa”. L’aumento progressivo del numero dei ricoveri, registratosi nel corso degli anni, unitamente ad un nuovo quadro normativo sulle caratteristiche che alcuni spazi di servizio debbano avere, hanno infatti determinato la necessità di procedere ad un intervento di ampliamento e ristrutturazione, in particolare volto al trasferimento dell’attuale sala dolenti, in uno spazio separato e più appartato, lontano dalla vista dei degenti e dei parenti, oltre che al suo ampliamento, alla riorganizzazione funzionale di alcuni spazi di degenza, ed al potenziamento di quelli destinati alle attività medico-sanitarie, fisioterapiche, formative, e a servizio dei familiari dei degenti, nonchè alla previsione di un idoneo magazzino esterno per le attrezzature, la biancheria e gli strumenti di cura. FORMAZIONE – Ma anche formare i volontari al sostegno alle persone non guaribili ed educare ai temi di fine vita e alla cultura delle cure palliative non è certo fatto secondario per l’Aglaia di Spoleto. E così, l’associazione, ha deciso di indire un corso di formazione. Un’iniziativa che si svolgerà alla palazzina Micheli di Spoleto a partire dal 13 marzo prossimo e per 10 lezioni da due ore ciascuna, e assolutamente necessaria per riuscire a dare risposte a persone, e alle loro famiglie, che hanno necessità di avere un supporto per riuscire ad affrontare le ultime fasi della propria vita in maniera più agevole possibile. Sia in hospice così come nelle proprie case. “Il nostro organico, attualmente, non riesce a sopperire a tutte le necessità che l’hospice comunque richiede, con due volontari fissi nella struttura di mattina e all’occorrenza anche di pomeriggio – sono le parole di Massimo Recchi, presidente di Aglaia – dato che poi l’Aglaia da qualche tempo segue anche pazienti cardiopatici e affetti da Sla”. E l’auspicio dell’associazione è che la partecipazione sia massiccia, anche per il fatto che non tutti, alla fine, vengono ritenuti adatti ad assolvere a un così delicato compito. Basti pensare che all’ultimo corso, organizzato circa 3 anni fa, degli 80 partecipanti soltanto 13 sono stati ritenuti idonei a seguito del colloquio psicologico che viene fatto alla fine delle lezioni. Da qui l’idea di dare a questo evento una doppia finalità che va da formare il volontario ma anche educare ai temi di fine vita e alla cultura delle cure palliative offrendo strumenti culturali e psicologici per affrontare consapevolmente situazioni di sofferenza. Il corso, per le cui iscrizioni è stato fissato il termine del 1 marzo, si svolgeranno il 13, 16, 20, 23, 27 e 30 marzo, e il 3, 6, 10 e 20 aprile dalle 18,30 alle 20,30. Nel giorno inaugurale è prevista la presenza, tra gli altri, dell’arcivescovo Renato Boccardo.
Hospice, non si trovano le ditte per ampliare la struttura: l’Aglaia va comunque avanti
Pubblicato il 28 Febbraio 2017 17:30 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:59
L'Hospice "La torre del colle" di Spoleto
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