Rilasciavano scontrini e ricevute fiscali ai propri clienti ma poi “dimenticavano” di dichiarare gli incassi, non presentando alcuna dichiarazione fiscale. Una dimenticanza che ha permesso a tre rinomati ristoranti operanti nei comuni di Foligno e Trevi di mettere da parte un tesoretto di 800mila euro. Questo, infatti, l’ammontare dei ricavi – al netto dei costi d’impresa – conseguiti “in nero” dai titolari che, come detto, per anni non hanno presentato alcuna dichiarazione né tantomeno versato le imposte dovute. Ad insospettire gli uomini della guardia di finanza folignate sono stati gli elementi acquisiti nell’ambito dell’attività di controllo economico del territorio, tra i quali figuravano prezzi molto concorrenziali grazie ai quali riuscivano ad attrarre numerosi clienti. E’ così che è scattata l’attività ispettiva delle fiamme gialle, a seguito della quale è stato accertato come i titolari delle attività economiche, non ottemperando agli obblighi dichiarativi ed omettendo il pagamento delle imposte, potessero praticare prezzi fortemente competitivi a danno degli altri esercizi, con evidente turbativa delle regole di sana e leale concorrenza del mercato, oltre che dell’erario. L’operazione rientra nell’ambito dell’attività svolta dal corpo della guardia di finanza sul fronte dell’evasione fiscale, a tutela dell’economia legale e delle imprese rispettose delle regole. Ora, dopo le contestazioni delle Fiamme gialle, verranno irrogate le sanzioni amministrative da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Ristoranti “in nero” tra Foligno e Trevi: evasi 800mila euro
Pubblicato il 21 Giugno 2017 09:34 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:10
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