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Bevagna, il Comitato per la difesa dell’acqua pronto a marciare su Roma

Pubblicato il 31 Luglio 2017 11:39 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:56

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Parla di catastrofe ambientale annunciata il Comitato per la tutela e la salvaguardia dell’acqua e dell’aria di Bevagna a proposito della recente morta di pesci che si è registrata nelle acque del Timia Teverone. Una catastrofe che, rilanciano, ricalca le precedenti. “Sono diversi giorni – dichiarano – che lamentiamo alle istituzioni di vigilanza una situazione dei fiumi di Bevagna penosa, per non dire apocalittica”. Il riferimento è, in questo caso, alla strana colorazione delle acque e ai cattivi odori che provengono dal corso d’acqua, oltre alla “presenza ingombrante – proseguono – di mucillagini, alghe e vegetazione acquatica, che indicano un livello di eutrofizzazione dell’acqua altissimo e pericoloso” capace, denunciano, “di modificare l’equilibrio ecologico dei fiumi e determinare la scomparsa per larghi tratti dell’ossigeno disciolto nell’acqua, per colpa della presenza di un altissimo livello di sostanze inquinanti, siano essi fertilizzanti agricoli, detersivi industriali, reflui zootecnici o residui di lavorazione chimica”. Ora che le carte documentali di quello che il comitato bevanate apostrofa come vero e proprio “disastro” sono sul tavolo del prefetto dell’Umbria, che ha “intimato l’avvio repentino di indagini – spiegano – è indispensabile l’integrazione nel fascicolo aperto dalla magistratura di Spoleto e che la titolarità del fascicolo venga convertita in disastro ambientale aggravato”. La richiesta, dunque, è non solo quella che si risalga ai colpevoli, ma anche che li si punisca pesantemente una volta individuati. Il comitato per la difesa e la salvaguardia dell’acqua e dell’aria di Bevagna punta poi il dito contro la politica, sia quella locale che regionale, “che – denuncia – per anni ha lasciato in costante difficoltà e pericolo il sistema, chiudendo gli occhi di fronte ad un progressivo utilizzo dei fiumi come sistema incontrollato di scarico di scorie di vario genere, fuori dai regolamenti sugli smaltimenti, determinando anche una cultura dell’illegalità oggi estremamente pericolosa e facilmente attaccabile dalle speculazioni”. L’appello è quindi all’assessore regionale alle politiche agricole e ambientali, Fernanda Cecchini, affinché “convochi urgentemente un tavolo istituzionali con i sindaci della Valle Umbra Sud per metterli di fronte alle proprie gravi responsabilità, decreti lo stato di disastro e calamità ambientale e provveda a verificare la funzionalità degli uffici preposti alla tutela e al controllo del territorio”. Dal canto proprio il comitato bevanate si dice pronto , armi e bagagli, a mettersi in viaggio verso Roma per depositare sul tavolo del ministro Galletti “la documentazione che abbiamo – concludono – e lo schifo che proviamo per la situazione e per chi non trova il modo per porvi rimedio”. Intanto sabato sera i cittadini di Bevagna si sono ritrovati sul ponte dell’Accorda per celebrare simbolicamente, con un funerale ed una fiaccolata, la “morte” del Timia Teverone.

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