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“Come sta Manolo?”. Ecco il video del suo rilascio e le parole degli esperti

Pubblicato il 25 Agosto 2017 17:20 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:50

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“Ma come sta Manolo?”. E’ questa la domanda che in tantissimi si sono fatti a poche ore dalla cattura del capriolo di Foligno e al suo successivo trasferimento nella nuova “casa” di Torre Certalda a Umbertide. A fare il punto della situazione sullo stato di salute dell’ungulato è il Parco nazionale dei Monti Sibillini, che insieme ai carabinieri forestali, ha lavorato in prima linea per la delocalizzazione dell’animale. “Il piccolo ha reagito perfettamente alla cattura messo in atto dal veterinario del Parco, Federico Morandi – fanno sapere dall’Ente -. L’intervento si è reso necessario per salvaguardare l’incolumità dell’animale ed evitare anche possibili disagi alla cittadinanza, trattandosi di capriolo maschio in età adulta cresciuto probabilmente in cattività e quindi disponibile al contatto con l’uomo”. “Il trasferimento, che costituisce la fase più stressante delle operazioni, è avvenuto mantenendo l’animale in sedazione durante l’intero tragitto – spiega il dottor Federico Morandi -. Il risveglio e la liberazione nel nuovo ambiente non hanno palesato alcuna complicazione. Per la sua facilità al contatto con l’uomo è probabile che si tratti di un individuo allevato in cattività, magari perché trovato piccolo e considerato erroneamente abbandonato”. I CONSIGLI – “Gli ungulati selvatici, tra cui il capriolo – spiega il dottor Morandi – possono partorire in campi, radure, boschi, e può capitare che gli escursionisti trovino talvolta individui appena nati nascosti nella vegetazione. Questo però è il consueto comportamento dei primi giorni dopo il parto: i piccoli infatti, in questo modo rimangono protetti. Le madri non gli stanno vicino proprio per evitare che la loro presenza possa attirare i predatori, ma a cadenze regolari li raggiungono per le consuete cure parentali fra cui l’allattamento. È quindi fondamentale non toccare, non accarezzare e non raccogliere i piccoli di questi animali, pensando che possano essere abbandonati. Una sola carezza trasferisce su di loro odori che le madri potrebbero percepire come una minaccia, ponendo il piccolo nella effettiva probabilità che venga realmente abbandonato”. IL VIDEO – A seguire minuziosamente le operazioni di rilascio di Manolo c’era anche il dottor Simone Calandri, zoologo e naturalista che, da esperto, in queste ultime settimane ha portato avanti anche sui social la sua battaglia a tutela dell’animale andando contro i “falsi miti” e le ricette dei finti esperti. “Tutto è andato alla perfezione – spiega il dottor Calandri su Facebook raccontando le fasi della cattura –, in particolare la sedazione, che i numerosi tuttologi tanto temevano, non ha avuto nessuna complicazione. E’ stata fatta la cosa giusta, organizzata e condotta da personale altamente qualificato e preparato”. Come detto, negli ultimi giorni Simone Calandri aveva portato avanti una campagna contro la disinformazione che si era creata, è per questo che ci tiene a sottolineare come “la cattura doveva e poteva essere fatta molto prima, ma quando nella città nessuno sa a chi bisogna rivolgersi – scrive ancora su Facebook –, in casi come questo si trova a pendere dalle labbra di chi ha conoscenze approssimative”. Il naturalista Simone Calandri ha realizzato il video della liberazione di Manolo nel suo nuovo habitat di Umbertite. Come si vede dalle immagini, il capriolo sembra da subito essersi adattato alla grande alla sua nuova “casa”.

Ecco il video della liberazione di Manolo (si ringrazia per la gentile concessione il dottor Simone Calandri): https://www.youtube.com/watch?v=rQVw1pEm_uQ&feature=youtu.be

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