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La nuova vita di Manolo il capriolo: ora scappa alla vista delle persone. Intervista al veterinario

Pubblicato il 28 Settembre 2017 09:40 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:42

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Il tormentone è un qualcosa di prettamente estivo, il più delle volte associato ad un brano musicale che in qualsiasi momento lo si ascolti in un batter d’occhio può farti ricatapultare all’anno in questione. A Foligno il 2017 sarà ricordato per un altro tormentone legato non ad una canzone, bensì ad un animale: il capriolo Manolo. Dopo settimane di appostamenti fotografici, veri e propri sit-in nel parchetto adiacente l’Agorà, il curioso animale è stato trasferito, grazie alla collaborazione della Regione Umbria e del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in una struttura adatta alle sue esigenze, nelle colline di Umbertide. La curiosità per la star di fine estate della città della Quintana è sempre alta e proprio per questo motivo la redazione di Rgunotizie ha deciso di intervistare chi ha seguito il trasferimento dal momento della cattura al trasporto fino al rilascio nella struttura di Torre Certalda, oltre ad aver seguito tutte le pratiche veterinarie affinché il capriolo non subisse nessun tipo di trauma: il dottor Federico Morandi. “L’operazione eseguita non è mai dal risultato scontato – dichiara il veterinario del parco dei Monti Sibillini – in quanto l’animale che si cattura, anche se sedato adeguatamente, percepisce un forte trauma con il rischio per la sua stessa vita. In questo caso tutto è filato liscio. Il trasporto è stato effettuato in completa sicurezza, con delle soste durante il tragitto per controllare le condizioni del capriolo. Anche il risveglio – prosegue il dottor Morandi – non ha avuto nessun tipo di problematica fisica per l’animale”. Com’è stato quindi questo primo mese nella nuova struttura per Manolo? “Il nostro monitoraggio è stato continuo e costante, in quanto nella struttura che lo ospita abbiamo installato delle video trappole con le quali analizziamo i suoi comportamenti e movimenti. Ad oggi – racconta il dottor Federico Morandi – il capriolo sta lentamente riprendendo alcune abitudini più selvagge che aveva in qualche modo represso nel periodo folignate. Atteggiamenti che visti da fuori potevano far preoccupare, come il fatto che il capriolo non avesse paura dell’uomo. ma assolutamente naturali, dato che si tratta di un animale che probabilmente ha ricevuto un imprinting umano. Ora, vivendo di nuovo con i propri simili – continua il veterinario del Parco dei Sibillini – in spazi molto aperti come praterie, boschi e radure, l’ipotesi di tornare ad essere più vicino alla propria realtà è un qualcosa di assolutamente reale. In questi mesi il monitoraggio sarà ancora continuo, ma per ora non ci sono motivi per rilasciarlo in libertà o nei parchi. In futuro – conclude Morandi – insieme ovviamente alla Regione Umbria che ci ha chiamato come supporto veterinario per l’operazione, valuteremo questa possibilità”.

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