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Spoleto, disco verde per variazione di bilancio e l’asilo di Eggi

Pubblicato il 21 Dicembre 2017 16:33

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Passa a maggioranza la variazione di bilancio e l’asilo prefabbricato di Eggi donato dalla Fondazione Rava per un valore economico di 260mila euro. E fin qui la parte che attiene alla normalità di ciò che succede all’interno di un consiglio comunale. Quello di Spoleto, nel caso specifico. Una massima assemblea cittadina che è tornata a riunirsi lunedì 18 dicembre a poco più di una settimana dalla prematura e improvvisa morte del suo primo rappresentante, il sindaco Fabrizio Cardarelli, colpito da un malore che gli è stato fatale lo scorso 10 dicembre, in un clima surreale dove a farla da padrone è stata la commozione tra i banchi della maggioranza e della minoranza e dove nel bel mezzo dello scranno dove siedono le massime rappresentanze istituzionali, sindaco compreso, è stato posto un mazzo di fiori in ricordo di quel primo cittadino che, non c’è che dire, ha lasciato un vuoto incolmabile sia all’interno del Comune che tra la maggior parte dei suoi cittadini (e non solo, ovviamente). E la massiccia partecipazione ai funerali che si sono svolti lunedì 11 dicembre in Duomo, ne sono sicuramente la più ampia testimonianza. Un consiglio comunale sicuramente anomalo, dunque, che è iniziato proprio nel ricordo di Fabrizio Cardarelli.

Ecco la nota letta in consiglio comunale dal presidente della massima assemblea cittadina, Giampiero Panfili.

“È per me particolarmente gravoso e difficile essere qui. Anche se me lo impone il mio dovere istituzionale, il compito che mi aspetta oggi è quello di presiedere una seduta di Consiglio che non può essere come le altre”, ha esordito Giampiero Panfili, presidente del consiglio comunale. “Quello che è successo una settimana fa è uno strappo traumatico per la comunità e una ferita particolarmente dolorosa per me che conoscevo Fabrizio da quasi cinquant’anni, ci legano tanti ricordi, tante passioni, tante cose in comune. I fatti della vita e le tante circostanze che hanno contraddistinto il nostro percorso politico hanno reso salda la nostra amicizia. Un’amicizia che si è rafforzata in questi anni di duro lavoro per la città, in cui abbiamo dovuto affrontare una serie di sfide che sono andate spesso al di là dell’ordinario e che Fabrizio ha sempre vissuto con dedizione e passione, determinazione ed entusiasmo. Una scomparsa così repentina e assurda lascia un vuoto incolmabile, soprattutto da parte di chi sapeva così bene riempire la vita di chi gli stava attorno e la cui dose di umanità – schietta, diretta, verissima – riusciva a conquistare qualsiasi interlocutore. Lo ha dimostrato l’abbraccio potente e commosso della città ai funerali in Duomo. Essere in questa sala che l’ha visto tante volte appassionarsi, infervorarsi ed emozionarsi per le miriadi di questioni e di problematiche che comporta l’impegno politico – lui che, senza mai risparmiarsi, concepiva e viveva la politica come servizio assoluto e disinteressato nei confronti di ogni cittadino – ci fa sentire ancora più intensamente la sua perdita, facendola assomigliare terribilmente – l’ho detto più volte – a quell’indescrivibile mancanza che si prova quando si è orfani. E lui, che ha saputo imporsi con ferma autorevolezza e bonaria umanità, aveva proprio l’atteggiamento di di un padre, un padre anche per la comunità, per come affrontava le cose, con quel piglio sicuro e battagliero, per come riusciva a stemperare problemi e difficoltà con un sorriso e una pacca sulla spalla e per come sapeva incarnare quelle qualità che considerava forse al di sopra di tutte le altre: l’onestà e la riconoscenza. La scomparsa di Fabrizio ci lascia un’eredità importante che abbiamo il dovere di onorare e chiama tutti noi a un maggiore impegno e a un più alto senso di responsabilità. Lo dobbiamo in primis ai cittadini”.

Il dolore è grande e immenso – è stato poi uno dei passaggi della lettera che la vice sindaco Bececco ha letto anche in occasione del funerale di Fabrizio Cardarelli – ma lo stiamo trasformando in forza per portare avanti tutti i suoi progetti e svilupparne altri. Noi siamo qui e siamo pronti, andiamo avanti nel suo nome, con la sua forza”

Poi l’intervento dei consiglieri, A partire da Dante Andrea Rossi, capogruppo del Partito democratico. “Dal punto di vista umano lascia un vuoto enorme – ha detto – Fabrizio era una persona con il quale avevamo instaurato un rapporto umano da cui è nata una spontaneità nei rapporti. Più volte ci siamo trovati a parlare di quello che potevamo fare insieme. Era riuscito a diventare un punto di riferimento per la città per molti di noi, non erano il sindaco ma Fabrizio, che aveva annullato tutte le distanze. Dal punto di vita umano, era una brava persona, con quel suo modo di rapportarsi con il sorriso. Lo ringrazio per l’esempio che ha saputo dare”. A seguire, Carla Erbaioli (Pd). “Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita tutelata da questo sindaco – sono state le sue parole – ci sono stati momenti che ci siamo fatti troppi attacchi personali, cerchiamo di dare un segnale di buona politica in questi pochi mesi che ci sono rimasti”. A seguire il ricordo è stato quello dell’assessore Campagnani, che ha ricordato come lui, all’indomani dell’elezione a sindaco, è andato a cercarla nel suo ufficio “per propormi l’incarico – ha ricordato – lo sanno tutti che vengo dal mondo di sinistra e sono di sinistra. E il messaggio che ho colto da Fabrizio in quel momento è stato quello di andare oltre agli stereotipi politici, ma guardare le persone”. Poi quello del consigliere Massimiliano Capitani (Pd), che, trattenendo a stento le lacrime, ha tenuto a rimarcare la stima riposta da sempre per quel sindaco che tanta passione ha messo nel compito che più di tre anni fa è stato chiamato ad assolvere, del consigliere Armadoro (Spoleto popolare) che ha voluto sottolineare come per lui sia stato “un grande onore averlo conosciuto. Facciamoci carico del suo operato”. Poi è stata la volta di Zefferino Monini (Rinnovamento). “Lo stesso entusiasmo che metteva nell’invitarmi a una cena di cacciagione, lo metteva quando mi chiamava per comunicarmi di aver portato a casa un risultato utile per la città – ha detto – la sua eccessività veniva calmata dalla mia riflessività, ed è stato sempre un motivo di soddisfazione”. “Perdere il sindaco è un lutto grande – ha aggiunto Laura Zampa (Pd) – ricordiamolo con quel sorriso che lo contraddistingueva, quel modo di stare in mezzo agli amici, e di essere stato uno spoletino per Spoleto”. 

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