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Foligno, nuovo riassetto per il San Giovanni Battista nella cura dell’ictus

Pubblicato il 5 Febbraio 2018 16:55

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Il 2018 per il settore sanitario ospedaliero della città di Foligno si apre all’insegna delle grandi novità per ciò che riguarda il reparto di neurologia, Unità Ictus e dell’area medica. Dati alla mano, con un pronto soccorso al secondo posto in Umbria per numero di accessi – circa 160 i ricoveri giornalieri – agire in termini di novità in alcuni reparti cardine della struttura era la priorità. Il nuovo riassetto doterà Foligno di un vero e proprio reparto all’avanguardia sotto numerosi aspetti. Il progetto coordinato dal Dipartimento di riabilitazione, diretto dal dottor Mauro Zampolini, va però al di là del semplice trasferimento o dell’apertura di nuovi reparti. Prevista, infatti, la collocazione del reparto di Neurologia, dell’Unità Ictus e della Neuroriabilitazione in stretta continuità, strutturando un’area per diversi livelli di intensità assistenziale e permettendo di gestire i percorsi diagnostici-terapeutici sempre in continuità appunto. “Senza dubbio quest’apertura è un passo in avanti notevole per quanto riguarda l’innovazione del reparto – ha dichiarato il dottor Mauro Zampolini – che ci permetterà di elevarci ad eccellenza regionale e nazionale per quanto riguarda la gestione dell’ictus. Questo progetto, infatti, permette la presa in carico dei pazienti dalla fase acuta a quella riabilitativa”. Il nuovo riassetto del piano neurologico velocizzerà il recupero e il ritorno rapido ad una migliore qualità della vita delle persone colpite da ictus o con disturbi neurologici di varia entità. Attivato, poi, anche un reparto completamente dedicato alla Neuroriabilitazione di casi complessi, traumi cranici e gravi cerebrolesioni con 14 posti letto. Inoltre, tra le altre novità, verranno trattati anche casi gravi come la sclerosi laterale amiotrofica, per la quale sono previsti due posti letto dedicati, e gravi patologie degenerative. “Il progetto ha permesso di acquisire anche 12 nuovi posti letto nell’area medica – ha aggiunto il direttore sanitario Franco Santocchia – a fronte di nuove assunzioni nel settore infermieristico, annullando quindi tutti i ricoveri medici in appoggio in area chirurgica e migliorando la qualità dell’assistenza. Questo ha permesso di superare pienamente il picco influenzale, garantendo il ricovero dei pazienti all’interno delle stanze e non i barella”. Numeri alla mano, a Foligno si registra una mortalità per ictus a 30 giorni intorno al 6 per cento – quasi la metà della media nazionale pari a 10,9 per cento – per il 2016. Trentasette le trombolisi nel 2017 e già tre nel 2018. E grande soddisfazione è stata espressa, al riguardi, dall’assessore regionale alla salute Luca Barberini che ha affermato come “questo progetto fosse previsto nel riordino della rete ospedaliera regionale e che senza dubbio ora mette Foligno tra le eccellenze nazionali per quanto riguarda la gestione dell’ictus. Un esempio praticamente unico in Italia – ha proseguito Barberini – fondato su innovazione e collaborazione, che fa crescere l’ospedale di Foligno e l’intera sanità umbra, dando risposte più efficaci e di qualità ai bisogni di salute dei cittadini”. Tra gli altri aspetti messi in luce, il supporto all’Unità Ictus di Orvieto, la forte collaborazione con il centro riabilitativo di Trevi e il servizio di Neuropsicologia, dedicato alle persone con demenza e altri disturbi cognitivi. 

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