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UmbraGroup, ecco il primo dipendente che corre una maratona. Baldaccini: “Chi sarà il secondo?”

Pubblicato il 19 Febbraio 2018 17:48

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A pochi mesi dal guanto di sfida lanciato da Antonio Baldaccini ai dipendenti dell’UmbraGroup (leggi qui), arriva il primo maratoneta che taglia il traguardo. Daniele Frillici, in forze allufficio commerciale industriale, ha corso lo scorso 18 febbraio la maratona di San Valentino a Terni.

Sono molto contento per il successo di Daniele Frillici – afferma Antonio Baldaccini – perché risulterà come il primo dipendente UmbraGroup ad aver con successo centrato l’obiettivo del completamento della gara valida per il raggiungimento del premio di 200 euro, che donerò personalmente in collaborazione con l’Atletica Winner. Daniele è sicuramente un valido esempio per tutti coloro che vorranno iniziare questo lungo viaggio di preparazione e gara, un mix di dolore e piacere verso un obiettivo ambito. Sfidare i propri limiti in condizione meteorologiche e paesaggistiche imprevedibili, aiuta sia luomo che la donna a fare la differenza non solo nel lavoro ma anche nella vita di tutti i giorni”. Non poteva mancare la voce del partecipante, quel Daniele Frillici che, da Sales engineer industrial products di UmbraGroup, è stato il primo dipendente ad accettare e vincere la sfida lanciata dal Ceo Antonio Baldaccini.

Daniele, quando è iniziata questa tua passione per la corsa?

Ho sempre fatto sport fin da quando ero bambino, praticando diverse discipline. Circa dieci anni fa cominciai a sfidare me stesso sulla pista ciclabile di Roma. Ricordo perfettamente la soddisfazione nel raggiungimento dei miei primi traguardi: 5km, 10km, 15km. Dovetti attendere il 2011 per completare la prima gara ufficiale, i 21km della Roma-Ostia. Da lì in avanti, questultima è divenuta una tradizione e quella di quest’anno sarà la mia ottava partecipazione.

Perché la maratona? Cosa ti ha spinto ad iniziare a correre una maratona?

La Maratona è la distanza regina ed ha una storia leggendaria che va oltre lo sport. Per un runner ottenere il titolo di “maratoneta” è il più grosso riconoscimento a tutte le fatiche e i sacrifici fatti per arrivarci. C’è una differenza abissale tra coprire 21km, sforzo che rientra nelle possibilità di ognuno di noi con qualche mese di allenamento, e percorrere invece quei 42km che rappresentano una sfida con il proprio corpo, uno sforzo che va ben oltre la razionalità.

Cosa si prova mentre stai correndo una maratona?

Ogni qualvolta ci si trova al via, non c’è spirito di competizione con le altre centinaia o migliaia di persone che ti affiancano. Si prova un senso di fratellanza, ci si incita a vicenda e ci si fa coraggio perché sta per iniziare un lungo viaggio. Fino ai 33km si corre una gara. Da lì in poi cambia tutto. Si superano le Colonne d’Ercole, navigando in mare aperto. Stringere i denti, ascoltare i propri battiti e convincere la mente che si può ancora andare avanti.

Parliamo della Maratona di San Valentino a Terni, ci sono stati dei momenti in cui hai pensato di mollare?

Mollare no ma verso la fine ho lottato contro la parte di me più calcolatrice, che mi invitava a rallentare ad un ritmo più confortevole, che mi avrebbe comunque permesso di migliorare il mio primato. Invece, anche grazie all’aiuto di una compagna di avventura che mi spronava a non calare, ho gettato il cuore oltre l’ostacolo e sono riuscito ad abbassare il mio tempo di ben cinque minuti, uneternità, specie in un percorso così tortuoso come quello della Maratona di San Valentino. E così, una domenica qualunque di metà febbraio, con un cielo grigio e piovoso che non ne voleva sapere di smettere, è diventata una bellissima fotografia a colori che conserverò gelosamente nel mio album dei ricordi.

Cosa si prova quando si taglia il traguardo?

A dir la verità, quando si taglia il traguardo si è così stanchi che è difficile perfino provare qualcosa di diverso dallo sfinimento. Sicuramente si è pervasi da un senso di soddisfazione dovuta al fatto di aver compiuto qualcosa di quasi eroico. Se non lo si prova sulla propria pelle, difficile da spiegare. Molti ci

prendono per pazzi ma se dovessi cercare uno slogan per spingere la gente ad avvicinarsi alla corsa, non avrei difficoltà a trovare le parole. Durante la preparazione o durante i 42,195 km, si ha il tempo di guardarsi dentro, di pensare, di rafforzare le proprie convinzioni e migliorare la capacità di far fronte alle difficoltà. Non c’è una formula magica che possa aiutare a raggiungere il traguardo, qualunque esso sia. Ognuno di noi ne ha uno diverso. L’importante è accettare la sfida.

Sei il primo dipendente UmbraGroup ad aver concluso una Maratona, cosa ci dici?

Sono una persona normale, con una vita normale, un fisico normale e nessuna dote straordinaria. Se ce l’ho fatta io, perché non dovresti farcela tu?”. Oggi è solo un grande onore essere il primo dipendente ad aver corso e concluso una maratona nel 2018. Spero di essere da stimolo per tanti altri colleghi che magari fino ad oggi hanno cullato più o meno consapevolmente dentro di loro il sogno di poter raggiungere i 42km, ma non lo hanno ancora realizzato. Ho già fissato la mia prossima sfida, i 58km della Strasimeno, il prossimo 18 marzo. Mentirei se dicessi di non essere terrorizzato, non ci sono certezze di riuscita. Ma forse il bello è proprio questo.

Ed è proprio al termine dell’intervista, che arriva il nuovo guanto di sfida da parte di Antonio Baldaccini: “Chi sarà – afferma il Ceo – il numero due?”.

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