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No a nuove costruzioni, la Soprintendenza torna a difendere le tombe romane di Fiamenga

Pubblicato il 23 Febbraio 2018 16:08

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No a nuove costruzioni, di qualsiasi genere esse siano, anche a carattere provvisorio. No a sterri o movimenti di terra ed opere di sistemazione, anche agricole. No a discariche, sia pubbliche che private, e a parcheggi. Insomma, è una lunga sfilza di divieti quella messa nero su bianco dalla Soprintendenza all’archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria per mano – o meglio a firma – di Marica Mercalli. Si torna così a parlare dei rinvenimenti nella frazione di Fiamenga, a Foligno, lungo il lato nord della strada regionale 316. Il monumento funerario, le strutture murarie pertinenti alle sostruzioni di una strada antica e la sepoltura a fossa di età romana vanno preservate e tutelate. Lo ribadisce la Soprintendenza in un documento che porta la data dello scorso 18 gennaio. Ed anche se il Tar dell’Umbria, con sentenza 556 del 2017, ha detto che non emergono “dal decreto impugnato né dall’allegata relazione archeologica le ragioni di stretta correlazione tra le esigenze di concreta conservazione e tutela archeologica del bene ed una così ampia estensione del vincolo indiretto”, la Soprintendenza torna a mettere comunque i puntini sulle “i”. Occorre una “tutela che ne preservi le condizioni attuali di ambientamento e visibilità dai punti di prospettiva dai quali essi nel loro insieme sono percepibili” si legge infatti nel documento. Ecco perché un’area di tutela indiretta serve, perché il contesto agrario venga mantenuto integro, permettendo così la giusta “visibilità e condizione di ambientamento, di prospettiva e di luce”, preservando i beni archeologici presenti lungo la strada che da Foligno conduce a Bevagna da “interferenze estranee all’unitarietà del contesto”. Spiegato, quindi, il triplice e secco no all’intervento umano, che potrebbe alterare fino a compromettere quella identità di luoghi e popoli che hanno fatto la storia di questa comunità. E che in tanti negli ultimi tempi hanno difeso a spada tratta, alimentando il dibattito in città.

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