“Il primo proclama risale al 2003”. Questo l’incipit con cui l’esponente di minoranza di Foligno, Stefania Filipponi, torna ad accendere i riflettori sulla questione della piastra logistica, progetto che ad oggi è ancora – solo – sulla carta. La struttura per lo stoccaggio e lo smistamento di merci nei trasporti a lunga percorrenza, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, avrebbe dovuto vedere la luce nell’area compresa tra l’aeroporto di via Cagliari e la zona industriale di Sant’Eraclio. Ma al momento – come detto – della piastra logistica neanche l’ombra. Al punto che la capogruppo di Impegno civile in consiglio comunale decide di tornare all’attacco di Nando Mismetti ed i suoi per “metterli in riga”. “Qual è la situazione tecnico-amministrativa ed economico-finanziaria dell’avveniristico progetto?”. Questo l’interrogativo che rivolge, con un’interrogazione, al primo cittadino di Foligno, chiedendo lumi anche sulle “concrete iniziative” che l’amministrazione “intende assumere per contrastare il pericolo di un disastroso accantonamento del progetto”. E così, mentre in città si torna a parlare del futuro dell’aeroporto con un’altra interrogazione, quella a firma del consigliere di maggioranza Luca Bellagamba, la questione si fa più ampia, chiamando in gioco anche le intenzioni del Comune in merito allo sviluppo di un progetto che, come sottolinea Filipponi, vede in Foligno la sua “sede ideale”. Il motivo è semplice: “la sua centralità stradale e ferroviaria e la disponibilità di un aeroporto sottoutilizzato”, spiega la consigliera comunale di minoranza che, carte alla mano, ripercorre cronologicamente quanto avvenuto a partire da quel “primo proclamo del 2003”. “Nel 2009 – spiega – un’Ati si è aggiudicata l’appalto per un importo pari a circa 30 milioni, interamente coperti dallo Stato e dalla Regione Umbria. Nel programma di mandato 2014/2019 del sindaco Mismetti – prosegue – la realizzazione della piastra logistica era prevista come ‘obiettivo fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del territorio folignate’. Programma – ribadisce – rilanciato ad ottobre 2016”. Stefania Filipponi fa poi un cenno al 2013, quando – sottolinea – “per problemi legati a concordati e fallimenti delle aziende partecipanti all’Ati, la Regione, forse perché le risorse stanziate era divenute nel frattempo insufficienti, ha deciso di procedere con due stralci, uno su gomma e l’altro su rotaia”. Da lì – conclude l’esponente di opposizione – il silenzio.
Foligno, Filipponi: “A che punto è l’avveniristica piastra logistica?”
Pubblicato il 5 Giugno 2018 17:19
Stefania Filipponi
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