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La Fascia olivata Assisi-Spoleto non si ferma più: “Dopo la Fao puntiamo all’Unesco”

Pubblicato il 9 Luglio 2018 14:38 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:53

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L’ingresso della Fascia olivata Assisi-Spoleto nei Sistemi del patrimonio agricolo di rilevanza mondiale della Fao come apripista ad un altro prestigioso riconoscimento. Non si ferma più il Comitato promotore della Fascia olivata Assisi-Spoleto, che dopo aver ottenuto l’inserimento nel programma Giahs, ora punta a far riconoscere l’area come “Bene culturale dell’umanità” da parte dell’Unesco. Il territorio tra Assisi e Spoleto è il primo in Italia ad essere inserito nella lista Fao, con i comuni promotori dell’iniziativa (Trevi, Assisi, Spello, Foligno, Campello sul Clitunno e Spoleto con il sostegno di Regione Umbria e Sviluppumbria) che guardano già al futuro. I benefici che si attendono dal conseguimento del riconoscimento nel programma Giahs sono molteplici. Tra questi c’è l’incremento del valore economico dell’olio di oliva prodotto lungo la Fascia, (9mila ettari per 60 chilometri di lunghezza da Assisi fino a Spoleto), la valorizzazione sociale, culturale, economica e turistica del territorio, la tutela della biodiversità dell’olivo e la conservazione e il ripristino del paesaggio a rischio “vulnerabilità”. L’assessore regionale all’agricoltura, Fernanda Cecchini, ha espresso tutta la sua soddisfazione per il raggiungimento di questo importante risultato, che segna una tappa fondamentale del percorso per la tutela, la valorizzazione, la promozione di un territorio reso unico e irripetibile dalla presenza secolare degli ulivi, indubbiamente il connotato principale e più autentico dell’Umbria. Già nei mesi scorsi l’iscrizione della Fascia olivata nel Registro nazionale dei paesaggi storici del Ministero delle Politiche agricole aveva certificato la sua valenza culturale e ambientale. Un valore aggiunto per l’intera Umbria, che annovera fra i fattori cardini del suo sviluppo il paesaggio rurale e la produzione olearia di qualità. “Ora – ha sottolineato l’assessore – bisogna portare avanti il lavoro anche attraverso il ‘Progetto Olio’ che la Regione dell’Umbria ha messo in campo per definire le strategie e le azioni necessarie per potenziare la produzione dell’olio e contemporaneamente salvaguardare e proteggere il patrimonio olivicolo che caratterizza il paesaggio umbro”.

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