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Sport e disabilità, a Foligno un movimento in grande crescita: “Ma non senza difficoltà”

Pubblicato il 17 Luglio 2018 15:30 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:51

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Un ostacolo non è un limite, e ce lo dimostra il connubio tra disabilità e sport. I grandi testimoni paralimpici come Alex Zanardi, Bebe Vio e Esther Vergeer testimoniano come lo sport può aiutare l'integrazione sociale e conciliare il benessere psicofisico. A dimostrarlo è anche l'intero movimento paralimpico folignate, ora più che mai in crescita, ma che deve scontrarsi con le difficoltà e la mancanza di sostegno da parte delle istituzioni. Le difficoltà maggiori, riguardano le strutture e gli ausili adeguati, per permettere a ragazzi disabili di praticare il proprio sport. Tra le figure più dinamiche nel mondo sportivo paralimpico cittadino c'è sicuramente Lara Ruda che, tra basket, tennis e pallamano, conosce molto bene le difficoltà incontrate da chi pratica sport con difficoltà motorie: “Le discipline paralimpiche iniziano oggi ad inserirsi nel panorama nazionale. Ma abbiamo tanti problemi, a partire dagli spazi – spiega Lara Ruda -. A Foligno, in seguito all'entrata di nuovi ragazzi, necessitiamo di uno spazio che ci permetta di allenarci con continuità”. Insomma, anche per i disabili si ripropongono le difficoltà incontrate da altre società sportive del territorio, alla ricerca di strutture che possano offrire degli spazi “certi”. Nell'anno di Foligno “Città europea dello sport”, una piccola macchia c'è. Il 30 giugno scorso, in occasione della festa dello sport, il movimento paralimpico era assente e, come denunciato dal presidente del Cip Umbria, Gianluca Tassi, ai disabili non è stato recapitato nessun invito. L'intenzione del movimento folignate è quello di acquistare due carrozzine che possano permettere ai giovani di avvicinarsi alla pratica del basket. Lara sa bene cosa significa rialzarsi grazie allo sport. Dopo aver subito un'amputazione nel 2010, due anni fa si è avvicinata al mondo del nuoto, disciplina che però non le regalava grosse soddisfazioni. Poi la scoperta e, soprattutto, un legame straordinario con il suo ausilio, per cui spende parole inaspettate: “Per me, la carrozzina significa libertà, ti salva la vita e te la fa vedere da un'altra prospettiva. Mi ha fatto scoprire un mondo bellissimo. Non siamo persone diverse, siamo solo persone sedute”. Come detto, adesso Lara porta avanti ben tre discipline: è parte della squadra del Foligno Basket in carrozzina, pratica pallamano in carrozzina con Asalb Bastia e da circa un anno si cimenta nel tennis con il nuovo progetto ideato dal maestro di Mauro Arcangeli. “Abbiamo iniziato a far conoscere questo mondo tramite articoli di giornale e social network – racconta Lara -. Grazie a questi mezzi, molte persone si sono appassionate. Da novembre ad aprile, hanno fatto ingresso nelle tre discipline ben quattro ragazzini, ma non siamo preparati. Necessitiamo degli strumenti per poter garantire il minimo indispensabile a questi giovani. Si tratta di una questione sociale. Lo sport è vita, cultura. Prima il disabile veniva tenuto in casa, lo sport aiuta a ricominciare a socializzare”. L'INIZIATIVA - Il là per porre l'attenzione pubblica sulla problematica di questi atleti arriva anche attraverso una bellissima iniziativa che riguarda la raccolta fondi per donare una carrozzina da tennis a Lara Ruda, che nel frattempo è impegnata a proporre questa disciplina a tutti i ragazzi con disabilità. L'idea è di Maura Manenti, Stefano Ambrogi, Massimo Cagiola e del maestro di tennis Mauro Arcangeli, tutto sostenuto dal gruppo del Foligno Basket in carrozzina e dall'associazione “Sportinsieme”. A rilanciare la raccolta fondi anche Giorgio Sorbi, amministratore della seguitissima pagina Facebook “Segnalazioni Foligno”.

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