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Anche l’Umbria dei servizi Fs si ferma per lo sciopero nazionale: “No a ribassi eccessivi”

Pubblicato il 19 Luglio 2018 13:32 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:51

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Il problema principale riguarda l’affidamento dei lotti messi a gara con ribassi eccessivi. Per questo le sigle sindacali di Filt Cgil, Cisl Reti, Ugl Trasporti e Fast hanno indetto per domani, venerdì 20 luglio, uno sciopero nazionale che coinvolgerà i lavoratori delle aziende di servizi che operano in appalto per Ferrovie dello Stato. Tra le questioni sollevate anche “i cambi continui delle imprese alle quali vengono affidati i servizi, la mancata applicazione delle clausole sociali e occupazionali in palese violazione delle leggi e del contratto di lavoro, e l’esaurimento degli ammortizzatori sociali introdotti dal decreto legge 148/15”. Ad incrociare le braccia anche i lavoratori umbri, in particolare gli addetti alla pulizia delle officine, delle stazioni e allo smontaggio dei carrelli. “Nella nostra regione – fanno sapere Sandro Gentili e Ivano Bruschi della Filt Cgil regionale – i lavoratori impiegati in questo settore sono circa 90. Suddivisi in cinque appalti, sono oggi tutti interessati da contratti di solidarietà”. C’è preoccupazione, quindi, per le possibili ripercussioni occupazionali. “Già da tempo – spiegano i due esponenti della Cgil – denunciamo questa frammentazione degli appalti che, ancora di più in una regione piccola come la nostra, non produce altro che difficoltà per le aziende che poi si traducono in esuberi”. Da Gentili e Bruschi, quindi, non solo un sì convinto allo sciopero, ma anche la richiesta di “un intervento di carattere regionale per interrompere la pratica degli appalti al massimo ribasso, scongiurando il rischio di esuberi e di abbassamento della qualità del servizio”, ma non solo. I due sindacalisti, infatti, hanno anche rivolto un appello ai parlamentari umbri, affinché portino all’attenzione del governo le istanze di questi lavoratori. 

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