Ginestre, oleandro, viburno. E poi panchine con tanto di dedica incisa su lastra, pietre locali come ornamento, vasi, un’aiuola e altro ancora. È quel che possiamo ammirare nel trapezio di verde che si estende per circa un ettaro tra via Campagnola e viale Ancona, nella zona vicina al quartiere San Paolo di Foligno. Un piccolo giardino dell’Eden che sembra tutto tranne che un’area verde pubblica. E questo grazie al signor Andrea Fedeli che l’ha presa in cura e l’ha trasformata a colpi di giardinaggio e design. È così che nonno Andrea si è guadagnato l’attestato di merito conferitogli dall’associazione “Foligno in Fiore”. Il concorso, riservato all’abbellimento floreale del centro storico folignate, è arrivato alla sua quarta edizione. Tra le premiazioni di quest’anno, l’architetto comunale Olga Pinca ha però voluto inserire una menzione speciale per il signor Fedeli. Il suo è infatti un lavoro eccezionale, tantoché se oggi passeggiamo tra questo verde così curato, facciamo difficoltà ad immaginarci il suo aspetto precedente. “Quando è stata costruita la variante nord – ci dice il signor Fedeli – questo era un cantiere di lavori. Una volta cessati, l’area è stata abbandonata. Vi erano molti massi rimasti che ho provveduto a frantumare e portare via. Il Comune poi ha messo alcuni alberi, ma erano spesso lasciati andare. Ho iniziato per scherzo nel 2010, annaffiandoli l’estate e assicurandomi che non si seccassero”. Lavoro per nulla scontato, se pensiamo che queste piante, come recita il cartello all’entrata, sono state dedicate ai nati nel 2004 con un progetto finanziato dalla Regione. E così il signor Andrea, che abita poco lontano da qui, ha cominciato con il prendersi cura degli alberi, per poi continuare con la realizzazione della bordatura che costeggia la pista ciclabile ed ha così piantato il viburno, la ginestra e l’oleandro. Ma non si è certo fermato qui. “Con le pietre che ho raccolto sulla collina dei Cappuccini – ci spiega il signor Andrea – ho recintato gli alberi, alcune piante, ma anche definito l’ingresso centrale. Con delle tavolette di legno, ho costruito una piccola scalinata nella parte ovest dell’area. Mi sono preoccupato inoltre di garantire la sicurezza della panchina messa dal Comune, fermandola alla base con dei blocchi di pietra. Ora porta un’etichetta metallica con scritto “Pancasara”, perchè dedicata a mia nipote Sara. Ne ho quindi installata un’altra. Poi – prosegue il signor Fedeli – ho costruito un’aiuola, con il muretto e le varie piante. Anche questa zona era piena di degrado, erbaccia e rifiuti. Ho installato anche un secchio per i rifiuti, ma purtroppo la ditta non lo svuota”. Un impegno ingente, insomma, che non è costato solo in termini di fatica: “Ho speso anche centinaia e centinaia di euro…ma non ditelo a mia moglie!”, ci dice ridendo. Il riscontro dei cittadini è abbastanza positivo, ma non all’altezza delle potenzialità dell’area. “Nessuno mi aiuta mai a curare i giardini. Mi auguro tuttavia che qualcuno si decida a proseguire il mio lavoro. Gli anni passano e cominciano a sentirsi”. Ma qualcos’altro bolle in pentola: “Ho intenzione di costruire un campo da bocce. Dopo aver diserbato la lingua di terra, porterò qui le mie sfere”. Tante iniziative, dunque, ma non senza qualche ombra: “Ho pensato all’inserimento di nuovi giochi, ma ci deve essere un giusto equilibrio. Quest’area non è lontana da pericoli. A poca distanza, possiamo trovare parti abbandonate e anche qualche siringa. C’è anche un problema di pulizia della strada adiacente all’area verde. Ho fatto presente che basterebbe una mezz’ora di lavoro, anche solo per una volta al mese. Purtroppo, però, c’è poca comunicazione tra le varie sfere di competenza”. Insomma, un attestato del tutto meritato: “Questo riconoscimento da parte delle istituzioni mi ha fatto molto piacere, un onore per un amante del verde e dell’aria aperta come me”.