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Foligno, riapre la chiesa di Scopoli. Da San Francesco a Borroni: la situazione delle altre

Pubblicato il 17 Agosto 2018 14:06 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:45

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A Foligno riapre un’altra chiesa dopo il sisma del 2016. E’ quella della frazione montana di Scopoli, che nel giorno di Ferragosto è tornata finalmente a risplendere. All’apertura ha partecipato anche il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi. Con lui anche i due parroci della zona pastorale “Valle del Menotre”, don Simone Marchi e don Gianluca Antonelli. Quella di Scopoli è la seconda chiesa che riapre nel Comune di Foligno in seguito al terremoto del 2016. La prima è stata, nel dicembre del 2017, quella di Maria Santissima Immacolata, in via dei Volontari. Sempre nella Diocesi di Foligno, ma nel Comune di Spello, negli scorsi mesi aveva riaperto la chiesa di San Lorenzo. Tornando a Scopoli, l’intervento rientra nel contributo di 300mila euro che la Cei ha concesso per sistemare alcune chiese del Folignate. LE ALTRE – Intanto la Diocesi sta lavorando per far sì che anche altre chiese possano riaprire. Per cinque strutture entro la fine di agosto partirà la gara d’appalto al massimo ribasso per assegnare i lavori di ristrutturazione. Si tratta di Santa Maria Maggiore a Spello, Santissima Maria Assunta di Colfiorito, Sant’Egidio di Borroni, San Marco a Sant’Eraclio, e San Francesco. A queste va aggiunta quella di San Giovanni Battista a San Giovanni Profiamma, dove i lavori già sono stati appaltati. Per ogni chiesa la Diocesi sceglierà l’impresa che eseguirà i lavori. Difficile sbilanciarsi sui tempi, anche se alcune strutture avranno bisogno di meno interventi. E’ il caso di Colfiorito, dopo la messa in sicurezza già avvenuta, si dovranno eseguire opere solo a livello strutturale, senza toccare affreschi o opere d’arte. Bisognerà aspettare un po’ di più invece per la chiesa di Borroni e quella di Sant’Eraclio. Per quanto riguarda il santuario di Santa Angela nonché chiesa di San Francesco, arrivano buone notizie. Dopo i respingimenti iniziali, Regione e Soprintendenza hanno approvato il progetto di ristrutturazione ed ora manca solo il decreto finale con annesso finanziamento. LA CATTEDRALE – Capitolo a parte merita la cattedrale di San Feliciano. Nonostante Foligno non sia stata inserita nel cratere sismico, il duomo cittadino rientra comunque nel finanziamento ammesso dalla Protezione civile per un totale di quasi un milione di euro. Gli uffici diocesani stanno preparando il progetto da presentare poi a Soprintendenza e Regione. Solo allora si conosceranno meglio i tempi per la riapertura di San Feliciano.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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