Ritorno a casa per la statua lignea raffigurante il bambino appartenente alla “Madonna in trono” custodita nella Pinacoteca civica e diocesana di Spello. L’opera, risale al XIII secolo, è stata riconsegnata alla Splendidissima Colonia Julia nella giornata di venerdì 14 settembre. A consegnarla, nelle mani del sindaco Moreno Landrini, è stato il Nucleo tutela patrimonio culturale (TPC) di Perugia guidato dal maggiore Guido Barbieri, in ottemperanza delle direttive da parte dell’Autorità giudiziaria. La statua del bambino, lo ricordiamo, era stata trafugata nel 2008. Dopo dieci lunghi anni di silenzio, l’opera è stata ritrovata lo scorso mese di agosto all’interno della Chiesa Collegiata di Santa Maria della Reggia di Umbertide. La statua, subito affidata agli uomini dell’arma per le necessarie verifiche, è stata così riportata nella sua casa spellana. Ora si procederà con l’intervento di restauro, dopodiché verrà riconsegnata definitamente alla comunità. “Il Comune – ha detto il sindaco Moreno Landrini – conserverà il prezioso bene culturale che presenta un forte valore devozionale per la nostra città. Da sempre – ha proseguito il primo cittadino – è infatti il simbolo della Pinacoteca civica e diocesana di Spello che custodisce una collezione espressione della nostra storia attraverso preziose testimonianze artistiche, della vita e della devozione religiosa degli spellani nel corso dei secoli”. La scultura in legno policromo opera di un artista anonimo, raffigura la Madonna, coronata e seduta su di un trono dall’alto schienale, con il braccio destro sollevato e il sinistro proteso verso il bambino. È interamente coperta da un manto blu, decorato da stelle in rilievo, sotto il quale si intravede una veste rossa. Questa Madonna ha un particolare iconografico poco comune, cioè il bambino presentato semi alzato e quasi sul punto di scivolare, piuttosto che seduto al centro delle ginocchia della Vergine. Egli sostiene con la mano sinistra un piccolo globo e indossa una tunica verde. Proveniente dalla locale Chiesa di Santa Barbara, mostra numerose affinità con altre Madonne lignee del centro Italia. È infatti il prototipo di un gruppo di sculture contraddistinte dalla fissa solennità delle pose, dalla linearità dei tratti e dalla vivacità dei colori: l’oro e il rosso, utilizzati per dipingere le vesti, ulteriormente arricchite da decorazioni a losanghe e cerchietti in lamina metallica.
Spello, la statua del bambino è tornata a casa. Landrini: “Simbolo della Pinacoteca”
Pubblicato il 15 Settembre 2018 09:47 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:40
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