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Nocera, il ricordo di Marinangeli tra sorrisi ed emozioni: premiati Pardo e Marinelli Andreoli

Pubblicato il 15 Ottobre 2018 16:30 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:34

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Arriva un momento per tutti, nel fine settimana, dove si stacca la spina dalla carica frenetica dei giorni precedenti, concedendosi qualche ora di spensieratezza tra ventidue giocatori sullo schermo ed un divano condiviso con amici e parenti. Un’unità astratta ma perfettamente tangibile nelle maglie e nei discorsi dei tifosi di qualsiasi categoria, raggruppati nell’insieme del gioco del calcio. Prima delle dirette televisive, però, non era possibile seguire la propria squadra in tempo reale, se non attraverso le voci di coloro che, per anni, hanno fatto della cronaca calcistica una vocazione, spostandosi da un campo all’altro (anche fuori regione) e tenendo aggiornati gli ascoltatori. Pioniere della radiocronaca calcistica a Radio Subasio, nonché tra i più autorevoli giornalisti umbri, storica penna de “La Nazione” e per alcuni anni direttore responsabile di “Radio Tadino”, si è celebrata domenica mattina, nella splendida cornice della Pinacoteca Comunale di Nocera Umbra, la memoria di Angelo Marinangeli, a cui è stato intitolato il premio che, come per ogni edizione – ad oggi giunto alla quarta –, viene assegnato a due giornalisti per le categorie nazionale e regionale. I vincitori di quest’anno sono stati il telecronista, giornalista Mediaset e scrittore, Pierluigi Pardo – categoria nazionale –, e il direttore di Trg, Giacomo Marinelli Andreoli per la categoria regionale. Pardo è famoso sul grande schermo sia per la precedente collaborazione con Sky che per l’attuale conduzione di “Pressing” e “Tiki Taka”, entrambi trasmessi in seconda serata sulla rete Mediaset: “era il mestiere che desideravo fare sin da bambino – racconta al pubblico Pardo –. Mentre giocavo a pallone dentro casa, facevo la telecronaca. Seguivo le telecronache delle partite e le facevo in prima persona. È perciò la cosa che mi dà più piacere”. Ha inoltre arricchito la sua carriera con la scrittura di libri. La sua ultima opera è intitolata “Lo stretto necessario”, dove racconta la storia di Giulio, un uomo che all’apparenza conduce una vita appagante ma che al contrario, durante i Mondiali del 2006, si dimostra piena di dubbi riguardo all’insoddisfazione lavorativa, all’incombente gelosia che lo attanaglia per l’avvicinarsi di un uomo alla moglie e per il ritorno inaspettato di una vecchia amica. Giulio, perciò, abbandona tutto e si trasferisce con l’amico di sempre, Federico, in Puglia, dove ristrutturano una masseria. È l’inizio di un’avventura che porterà il protagonista a confrontarsi con se stesso e con il suo senso di responsabilità. Giacomo Marinelli Andreoli è noto in Umbria per la direzione di Trg e per aver scritto, lo scorso anno, “Nel segno dei padri”. Il libro racconta la storia di Guglielmina e Peter: lei, figlia di Vittorio; lui, figlio di Kurt Staudacher. Vittorio è uno dei quaranta civili rimasti uccisi, il 22 giugno 1944 a Gubbio, nella rappresaglia della Wermacht avvenuta in seguito all’uccisione dell’ufficiale medico tedesco Kurt Staudacher. Guglielmina e Vittorio si rincontrano, casualmente, quasi settant’anni dopo. Cominciano a scriversi e a parlarsi, facendo crollare ogni pregiudizio o conflitto riguardo al muro del passato. Durante l’evento, è stato correntemente ricordato Angelo Marinangeli, sia per le sue doti di giornalista che per quelle che metteva in pratica nella vita di tutti i giorni. “Angelo Marinangeli ha rappresentato, in tutta l’Umbria, qualcosa di importante”, ha affermato il sindaco Giovanni Bontempi, che ha aperto l’incontro con i suoi saluti ed un monito particolare rivolto alla città di Nocera: l’augurio che divenga città dello sport, attraverso il benessere dato sia dall’aria che dall’acqua. La parola è passata poi all’assessore regionale Antonio Bartolini, che ha ricordato la calda voce di Angelo – come tutti i presenti – nei suoi ricordi d’infanzia. Angelo, un giornalista dei tempi in cui non esistevano i social network o le web news, dove si doveva bussare a casa per reperire informazioni – come ricordato da Giacomo Marinelli Andreoli – sperando di non ricevere un rifiuto. Soprattutto, un giornalismo in cui gli articoli venivano scritti soltanto su carta stampata: l’importanza di leggere i quotidiani è stata sottolineata da Pierluigi Pardo, che ha consigliato inoltre al pubblico di prestare attenzione alle notizie che circolano nel web. La positività del giornalista è invece stata raccontata dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, Roberto Conticelli. Nella società odierna, tale mestiere viene visto, per alcuni, in modo negativo. Al contrario, il giornalista si pone come obiettivo di riportare la verità al cittadino, rischiando spesso di subire ripercussioni se non la vita. Tra gli ospiti intervenuti, si ricordano anche il presidente vicario del Comitato Regionale Umbria, Giampiero Micciani, il giornalista del Corriere dello Sport Massimo Boccucci e, con una lettera scritta per l’evento, Gianfranco Ricci. Presente è stata anche tutta la famiglia di Angelo: la moglie, Gabriella, i figli, Mariella e Giovanni, e il nipote Giorgio, che ha ricordato in maniera brillante e allo stesso tempo toccante, il nonno, il quale lo definiva sempre “il numero uno”. Ognuno nella vita decide di percorrere un cammino, con la speranza di lasciare il segno. E quello intrapreso da Angelo Marinangeli non lo ha lasciato soltanto alla meta finale, ma anche strada facendo.

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