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Dagli scarpini all’abito talare: un ex Falchetto sceglie la strada del seminario

Pubblicato il 17 Novembre 2018 08:52 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:28

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I tifosi con una buona memoria se lo ricorderanno sicuramente. E’ stato uno dei difensori più arcigni arrivati a Foligno negli anni Duemila. Con lui, autentica sicurezza della retroguardia, i Falchetti di Giovanni Pagliari riuscirono a vincere un campionato di serie C2 dopo una cavalcata fantastica, in un anno dove nel girone c’era una certa Cisco Roma capitanata da Paolo Di Canio. Stiamo parlando di Gionatha Pazzi, roccioso centrale difensivo che con il Foligno Calcio nella stagione 2006/2007 ha collezionato 29 presenze riuscendo anche a realizzare 2 reti. Originario delle Marche, Pazzi in carriera ha giocato tantissimi anni in C1 e C2, collezionando anche quattro presenze in serie B con l’Ascoli per poi chiudere la carriera in Eccellenza con l’Ancona nella stagione 2010/2011. Appesi gli scarpini al chiodo, per il difensore è iniziata un’altra vita. Già, perché a 42 anni Pazzi ha intrapreso un cammino di discernimento vocazionale all’interno del seminario di Fermo. Una decisione maturata proprio quando l’ex difensore militava con il Foligno. In quell’anno Gionatha Pazzi venne invitato dallo zio a partecipare ad un pellegrinaggio a Medjugorje. Ad un iniziale rifiuto, il difensore contrappose poi la volontà di partire perché, come ricorda in un’intervista a Seminariofm.it, “col Foligno stavamo per vincere il campionato, e a quel punto la mia risposta fu affermativa”. “Tornai dopo sei giorni innamorato di Dio – racconta Pazzi –, l’avevo ‘incontrato’, certo dell’amore che provava per me”. La prospettiva di diventare prete ha preso sempre più piede nel cammino di vita dell’allora 31enne che ora è pronto per indossare l’abito talare. “Frequentando quotidianamente le chiese di Fermo ho conosciuto diversi sacerdoti – racconta Gionatha Pazzi – alcuni dei quali mi hanno più volte invitato a prendere seriamente in considerazione l’idea di un cammino più radicale di servizio alla Chiesa e ai fratelli. Tutto questo mi spaventava profondamente”. Ma alla fine l’ex Falchetto ha rotto gli indugi: “Il Signore è stato paziente con me (anche i formatori del seminario) – conclude nell’intervista Pazzi -. Ha saputo vincere le mie resistenze con la Sua presenza discreta, con la premura e tenerezza tipiche di Dio, e con l’amicizia e la vicinanza di tanti fratelli e sorelle in Cristo”. La storia di Pazzi per certi versi è simile a quella di un altro ex calciatore legato a Foligno che ha deciso di sposare il Signore. Stiamo parlando del folignate Stefano Albanesi, un tempo attaccante dell’Ancona in serie B ed oggi frate.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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