Uno scrigno di inestimabile valore, un gioiello che non può non essere visitato. E’ il monastero di Sant’Anna di Foligno, che da gennaio spalancherà le sue porte alla collettività per due volte al mese. Tutto ciò grazie ad uno speciale accordo tra Comune, CoopCulture e le terziarie francescane della Beata Angelina, ovvero coloro che abitano all’interno del meraviglioso monastero fondato tra il 1385 ed il 1388. La sinergia è arrivata grazie all’impegno del vicesindaco Rita Barbetti che, insieme al responsabile di CoopCulture Alessandro La Porta, ha trovato l’accordo con la superiora suor Clotilde. Su iniziativa delle terziarie francescane di Foligno, il monastero era già visitabile l’ultimo sabato di ogni mese. Ora, grazie al patto, dall’inizio del nuovo anno la disponibilità delle suore si amplia, con la struttura che sarà visitabile anche l’ultima domenica di ogni mese. Per visitare il monastero, basterà prenotarsi attraverso il personale in servizio a palazzo Trinci e pagando una piccola quota legata ai diritti di segreteria. Nella due giorni mensile alla scoperta di Sant’Anna, sarà possibile aggiungere anche la visita agli oratori della Nunziatella e del Crocifisso. Il tour all’interno del monastero sarà effettuato dalle stesse suore, che tengono particolarmente ad accompagnare i visitatori alla scoperta di spazi e aree di estrema bellezza. L’accordo degli scorsi giorni mette sempre di più in sinergia le perle della città, molto spesso poco conosciute ma che al loro interno nascondono capolavori rari. Dopo essere passato alla ribalta delle cronache nazionali per aver ospitato il ritorno della Madonna di Raffaello, ora ci sarà un’occasione in più per vedere da vicino il monastero fondato da Paoluccio Trinci e dalla Beata Angelina. “C’è grande soddisfazione – afferma il vicesindaco folignate Rita Barbetti – per la collaborazione e la disponibilità concessa da suor Clotilde. Il patrimonio artistico all’interno del complesso è di inestimabile bellezza ed ora potrà essere fruito da un pubblico più ampio”. Ma cosa rende così speciale il monastero di Sant’Anna? Innanzitutto i tre periodi che hanno scandito le fasi della sua realizzazione, ancora ampiamente visibili. Dalla parte più antica sorta nel Trecento ai due chiostri, rispettivamente del Quattrocento e del Cinquecento. Straordinario quello “verde”, appellativo che calza a pennello, vista la presenza della monocromia verde degli affreschi presenti. Tra le meraviglie presenti, la Madonna con il Bambino tra Sant’Anna e la Beata Angelina, immagine che accoglie i visitatori all’ingresso del monastero realizzata da Pier Antonio Mezzastris nel 1482. Solitamente, il viaggio prosegue con la visita del nucleo cinquecentesco del monastero, passando per il refettorio dove sono visibili affreschi attribuiti ad Andrea di Cagno ed il coro, che ospita splendidi lavori di Dono Doni, Pomarancio e il Calvario di Vitale Maggi, insieme al tabernacolo di fine Quattrocento. Il complesso di Sant’Anna è collegato al suo interno con quella che una volta era la via che ospitava i pittori e gli artisti della Foligno rinascimentale. E’ qui che spicca la bottega di Nicolò di Liberatore detto l’Alunno. Sulle pareti, una rarità: a tutt’oggi sono ancora visibili i graffiti che l’artista folignate realizzava in preparazione dei suoi dipinti. Tra quelli che lasceranno a bocca aperta i visitatori, il profilo dell’autore e di sua moglie.