“Se tra i primi obiettivi di un amministratore c’è quello di essere rieletto, si fa fatica a perseguire il bene comune”. Sono le parole di monsignor Gualtiero Sigismondi, arrivate nel corso del consueto incontro con i giornalisti in occasione dei festeggiamenti per il loro protettore, San Francesco di Sales. Parole che anticipano il discorso che il vescovo di Foligno ha preparato in occasione dei vespri di mercoledì pomeriggio per le celebrazioni di San Feliciano. E’ dalla pro cattedrale della Madonna del Pianto che il presule si rivolgerà alla città e ai suoi politici in vista delle prossime elezioni comunali di primavera. “Mi esprimerò in maniera molto precisa – precisa monsignor Sigismondi – ma non su chi o come votare, bensì su quello che deve essere il profilo di un amministratore ed uno statista doc”. Nessuna anticipazione sul suo discorso. Sollecitato dalle domande dei giornalisti, il vescovo folignate qualcosa però ha detto: “Non vorrei essere nei panni di un amministratore o di uno statista perché è un ruolo difficile e richiede tanta mediazione – sottolinea -. C’è però un segreto che vale anche per i preti, ovvero stare vicino al popolo: questa vicinanza permette di intercettare i problemi ed intuire le strade. Sogno una vita nell’impegno socio-politico da parte di chi sa che deve prepararsi a congedarsi”. Tra i temi caldi che gli amministratori stanno affrontando e che dovranno affrontare c’è quello dell’accoglienza ai migranti. Una vicenda che da sempre vede in prima linea la Diocesi di Foligno con la Caritas: “Di fronte alle grida di chi bussa – ammonisce Gualtiero Sigismondi – l’attenzione deve farsi estrema. Sotto questo punto di vista, non abbiamo timore di essere una voce fuori dal coro, perché la Chiesa si sintonizza sul grido d’aiuto dei poveri”. Grida che arrivano non solo da oltre i confini nazionali. La crisi economica degli ultimi anni ha messo in difficoltà molte famiglie, ed è per questo che il vescovo Sigismondi ci tiene a “benedire quanti assicurano i posti di lavoro nella nostra città”. “Se Foligno ha sentito meno il peso dell’asfissiante crisi economica – afferma il vescovo – è grazie alle aziende che hanno saputo investire in ricerca e che senza paura sono una straordinaria ricchezza per il territorio”.
LA CATTEDRALE – In queste ore fervono in Diocesi i preparativi per festeggiare il patrono. Per il terzo anno consecutivo, le celebrazioni dovranno svolgersi lontano dalla cattedrale, chiusa dopo il sisma del 2016: “Mi auguro che entro l’anno inizino i lavori per la sua sistemazione – dichiara il vescoo di Foligno -, lo dico senza pezze d’appoggio, ma la speranza mi impone a guardare la vicenda in maniera positiva. E’ difficile fare programmi, anche se la Cei ha chiesto al Governo di sciogliere il nodo legato al modello della ricostruzione delle grandi opere – prosegue -. Senza quello, non possiamo intervenire”.
UFFICIO COMUNICAZIONI SOCIALI – L’incontro con i giornalisti è stata anche l’occasione per presentare il nuovo sito web della Diocesi di Foligno, così come il nuovo assetto dell’Ufficio delle Comunicazioni sociali. A guidarlo sarà don Luigi Filippucci, già presidente della Fondazione San Domenico da Foligno (editrice di Gazzetta di Foligno e Radio Gente Umbra). Collaboreranno con l’ufficio Anacleto Antonini, Ivana Donati e Fabio Massimo Mattoni. “La nostra volontà è quella di camminare sul territorio per la felicità della persona e per la dignità di tutti – commenta don Luigi -. Come Chiesa, vogliamo essere sempre più al servizio della persona. La presenza attraverso la comunicazione è uno dei modi per essere vicini al territorio”.