Lo sguardo dell’Europa è rivolto a Foligno. Occhi puntati sui nuovi test psicoattitudinali che da oggi in poi riguarderanno la selezione dei militari del futuro all’interno della “Gonzaga”. Fiore all’occhiello dell’esercito italiano, la caserma folignate si arricchisce di un sistema informatizzato che permetterà una valutazione sempre più scrupolosa delle migliaia di candidati che ogni anno si presentano davanti le porte di viale Mezzetti. Abbandonata la carta, le trenta postazioni informatizzate offriranno un giudizio più oggettivo, attraverso quattro esercizi che metteranno alla prova l’attenzione visiva e la capacità di reazione agli stimoli dei futuri militari. Tutto ciò diventerà utile soprattutto agli psicologi della “Gonzaga” nella valutazione dei candidati. Primo esempio in Europa, i test si basano sul concetto di “plasticità mentale”, sviluppato dal neuroscienziato Michael Merzenich, con cui l’esercito italiano ha stretto un rapporto di proficua collaborazione negli ultimi anni. Ad inaugurare le trenta postazioni informatizzate è stato il sottocapo di Stato maggiore dell’esercito, il generale Claudio Mora. Con lui ha visitato la “Gonzaga” anche il generale di brigata Gaetano Lunardo, capo del primo reparto Affari giuridici ed economici dello Stato maggiore dell’esercito. Ad accoglierli è stato il comandante del Csrne, Emmanuele Servi: “Si dice che Foligno sia il centro del mondo – ha commentato il generale -. Il fatto che questi test partano da qui, conferma la propensione di questa caserma e di questa città”. Per il generale Mora quella di giovedì mattina è stata la seconda visita a Foligno negli ultimi due anni. “Questo Centro – ha commentato il sottocapo – è nel cuore dello Stato maggiore dell’esercito. Solo selezionando al meglio il personale si può ottenere il massimo e, dopo un confronto con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, abbiamo capito che gli strumenti che avevamo non erano più sufficienti. L’Europa – prosegue Mora – sta guardando quello che l’esercito italiano sta facendo”. Il progetto si avvale delle ultime ricerche nelle neuroscienze ed oltre alla selezione del personale, sarà utilizzato anche per l’addestramento dei militari ed il recupero clinico dei soldati feriti e dei veterani. Insomma, la “Gonzaga” è più che mai al passo con i tempi, con il chiaro obiettivo di rendere sempre migliore la selezione dei nuovi militari. La nuova metodologia partirà ufficialmente nel processo selettivo del primo blocco Vfp1 del 2019 e successivamente per tutti i concorsi della forza armata.