Il primo metro cubo di biometano prodotto all’interno del biodigestore di Foligno è stato immesso nella rete di distribuzione locale del gas naturale della Valle Umbra Servizi. È accaduto nella giornata di lunedì all’interno dell’impianto di Casone, inaugurato il 30 maggio scorso.
Una volta entrato a pieno regime, l’impianto produrrà 4 milioni di metri cubi di biometano l’anno. Quantità tali da garantire il rifornimento fino a 573 auto al giorno o a soddisfare il fabbisogno annuale di 2.857 famiglie. In questo modo si riuscirebbero a risparmiare oltre 3.280 tonnellate di petrolio in un arco temporale di dodici mesi. Il biometano, infatti, è una gas rinnovabile ottenuto dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Per quanto riguarda l’impianto di Casone, ammontano a 53.550 le tonnellate di rifiuti organici trattati e recuperati. Rifiuti che, oltre ad essere utilizzati per la produzione di biometano, permettono di ricavare anche 15mila tonnellate di compost di qualità.
Con l’immissione del biometano nella rete di distribuzione locale si va così a chiudere in maniera virtuosa il ciclo dei rifiuti, evitando i costi economici e ambientali derivanti da un’insufficiente capacità di trattamento dell’organico differenziato a livello locale. “Siamo orgogliosi di questo risultato – ha commentato il neo presidente della Valle Umbra Servizi, Lamberto Dolci -. L’immissione in rete del metano prodotto dall’organico raccolto nel territorio è importante non solo per i benefici ambientali che produce, ma anche perché è un segnale concreto per i cittadini che il loro impegno nella separazione dei rifiuti dà risultati tangibili in termini di riduzione di gas serra”. “Gli impianti di biometano sono la soluzione tecnologica più avanzata per il recupero della frazione organica dei rifiuti urbani – ha aggiunto Agostino Re Rebaudengo, presidente di Asja Ambiente Italia -. Quello di Foligno – ha aggiunto – è il primo di una serie di impianti che stiamo realizzando”