Si chiama “Ciclovia 77” ed è il percorso cicloturistico che collega Foligno a Civitanova Marche sulle orme della vecchia statale Valdichienti. Un tracciato di 130 chilometri che fa da ponte tra l’Umbria e le Marche, tra la montagna e il mare, e che negli scorsi giorni è stato presentato ufficialmente in quella splendida cornice che è l’Abbadia di Fiastra, a Tolentino. Partendo da piazza della Repubblica nel cuore del centro storico folignate, lì dove nel 1206 Francesco si spogliò delle sue vesti compiendo il suo primo gesto di povertà, la “Ciclovia 77” prosegue fino a Pale per poi raggiungere Colfiorito e da lì ridiscendere verso Serravalle di Chienti, Tolentino, Macerata e fino ad arrivare al porto di Civitanova.
Promotore del progetto l’omonimo comitato costituito da sei ciclostoriche di Umbria e Marche: la G.S. Fontespina 2000 di Civitanova Marche, la Fiab Macerata Ciclostile onlus, l’Acsi Marche, la CicloColli Tolentino asd, la Frecce Azzurre Camerino Asd e La Francescana di Foligno del presidente Luca Radi.
Ad indicare la via agli appassionati delle due ruote una mappa, come spiegato ai nostri microfoni dallo stesso Radi. “C’è una mappa Garmin predisposta dal gruppo di lavoro, che si può scaricare da internet. I più allenati – ha proseguito – possono fare tutto il percorso in un solo giorni, gli altri anche in tre. In questo modo – ha sottolineato Luca Radi – può essere pensata come una vacanza cicloturistica nell’Appennino umbro-marchigiano, attraverso un territorio molto ricco dal punto di vista artistico e culturale”.
Un territorio che, come ricordato dal presidente de La Francescana, ha recentemente dovuto fare i conti anche con il terremoto e che proprio per rialzarsi da un periodo nero può e vuole spingere sul fronte turistico. In quest’ottica la Regione Marche si è già impegnata a lavorare per dotare il tracciato di sua competenza dell’apposita segnaletica. Necessario, però, che anche l’Umbria faccia la propria parte. In quest’ottica, per il prossimo mese di aprile Luca radi conta di organizzare un vertice a Foligno, chiamando a raccolta sia le istituzioni umbre che quelle marchigiane.
L’imperativo dichiarato è valorizzare il territorio, utilizzando le risorse a disposizione, da quelle infrastrutturali a quelle paesaggistiche e cultuali, per rilanciare l’Appennino umbro marchigiano.