Si è parlato di gestione associata delle funzioni comunali negli scorsi giorni a Trevi, in occasione di un incontro promosso dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica. Una scelta non casuale quella del borgo trevano, che fa parte dell’Unione dei Comuni Terre dell’olio e del sagrantino. Realtà su cui, oggi, si tende a spingere sempre più, favorendo quindi la creazione di unioni che poggiano su un’organizzazione unica, sia sul fronte delle strutture di bilancio che su quello della riscossione dei tributi.
Un modello che l’assessore alle Riforme istituzionali della Regione Umbria, Antonio Bartolini, ha definito 2.0, e che il sindaco di Trevi, Bernardino Sperandio auspica possa potenziarsi. “L’Unione dei Comuni Terre dell’olio e del sagrantino – ha commentato al riguardo il primo cittadino trevano – esiste da vent’anni, abbiamo associato già alcuni servizi, ma occorre fare di più per dare maggiore respiro ad Enti dove le risorse sono sempre meno. L’auspicio – ha quindi sottolineato Sperandio – è superare le barriere intercomunali e costruire amministrazioni aperte”.
Il seminario di approfondimento a cui ha fatto da sfondo Villa Fabri, a Trevi, sull’esercizio associato delle funzioni comunali è stata occasione per presentare il percorso formativo “Formazione Uffici Unici. Unione Terre dell’Olio e del Sagrantino”, cofinanziato da Regione Umbria e dal Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo (Por Fse), che partirà ad aprile e si articolerà in 5 laboratori per un totale di 31 giornate formative, curate dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica. I lavori dei laboratori si concentreranno sulla gestione associata del personale e delle funzioni di segreteria, riscossione tributi, sistemi informativi e centrale unica di committenza.
“La sfida dell’associazionismo è fondamentale – ha affermato Marcella Castronovo, segretario della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali –, anche se non sono mancati ostacoli. Per superare i quali, però, è stato istituito per legge un tavolo tecnico-politico finalizzato ad una riforma generale su tre filoni fondamentali”. Il riferimento è al superamento della obbligatorietà della gestione associata dei servizi e delle funzioni comunali, alla semplificazione amministrativa – contabile e alla rivisitazione della parte ordinamentale e finanziaria delle città metropolitane e delle province. Lavori che, secondo quanto reso noto da Marcella Castronovo, sono a buon punto.