Un investimento da 24 milioni di euro per una struttura da 5mila metri quadrati, paragonabile in termini di innovazione solo a quella oggi presente a Singapore. È quello richiesto per la realizzazione del Parco delle scienze e delle arti, che dovrebbe vedere la luce nell’area dell’ex zuccherificio a Foligno, ora che si è finalmente sbloccata la trattativa tra Comune e Coop Centro Italia, che di quei terreni è proprietaria.
Nero su bianco un progetto avveniristico, capace di creare occupazione e far girare l’economia cittadina, come spiegato ai microfoni di Radio Gente Umbra dal fisico Roberto Battiston, membro del comitato scientifico che si è occupato dello studio del “Vision”. “L’elemento cruciale che ha accompagnato la nostra analisi di carattere scientifico ed architettonico – ha commentato – è l’elemento economico. Perché siamo convinti, e lo studio lo ha dimostrato in modo estremamente esaustivo, che questo tipo di investimento produce ricchezza”. Il riferimento è a nuovi posti di lavoro, 37 quelli previsti, ma anche alle ricadute economiche che produrrebbero gli oltre 150mila visitatori stimati annualmente in primis su alberghi e ristoranti, con benefici che Roberto Battiston ha definito “di gran lunga superiori ai costi di gestione”.
“Non c’è nulla di strano nel pensare – ha proseguito – che Foligno, collocato centralmente sul fronte dei collegamenti con regioni che non offrono questo tipo di centro della scienza, si trova in una posizione assolutamente ottimale perché il ritorno economico sia garantito. È un affare, dal punto di vista economico, che spero saprà cogliere chi amministrerà questa città”. Ossia quei candidati sindaci che martedì 23 aprile hanno preso parte alla presentazione del progetto scientifico e funzionale del Parco delle scienze e delle arti, che si è tenuto nella sede del Laboratorio di scienze sperimentali.
Ad illustrare le caratteristiche del “Vision” il direttore della struttura di via Isolabella, Pierluigi Mingarelli. Il progetto, redatto da 21 scienziati di fama nazionale ed internazionale e realizzato graficamente da Araut Engineering di Foligno, prevede quattro spazi espositivi permanenti previsti dedicati a microcosmo, macrocosmo, uomo e ambiente, ai quali si aggiunge una sala mostre temporanee. Otto complessivamente, invece, i laboratori tra microbiologia, chimica, matematica, fisica e meteorologia. Laboratori con pareti trasparenti e almeno parzialmente rimovibili per garantire più spazio per le mostre durante i periodi di chiusura delle scuole. Previsti poi spazi di creatività digitale e un kindergarten per bambini da 3 a 14. Ed ancora una serie di strutture speciali: dalla sala con tecnologia IMAX al planetario, dalla Sfera della scienza alla Fontana della fisica e fino ad arrivare al Genomarium proposto dal fisico e genetista Edoardo Boncinelli. Infine, aree verdi per circa 4 ettari che si svilupperebbero fino al quartiere di Prato Smeraldo, arrivando alla cosiddetta “buca”, articolati su percorsi con postazioni idonee a promuovere curiosità, interesse e capacità esplorative.