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Foligno, il vescovo alla nuova giunta: “Abbiate un cuore solo”

Pubblicato il 8 Luglio 2019 15:51 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:49

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Con l’avvento del periodo estivo il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi, è tornato a parlare ai microfoni di Radio Gente Umbra. Nel suo periodico appuntamento con gli ascoltatori, il presule ha parlato come sempre di fatti di stretta attualità sia a livello nazionale che locale, con particolare riferimento alla situazione dei migranti e all’ingresso della nuova amministrazione cittadina di Foligno.

Eccellenza, iniziamo la nostra intervista dalla situazione legata ai migranti e tutto ciò che è avvenuto in questi ultimi giorni. Come legge questa situazione? Come ha vissuto questi fatti di cronaca?

“E’ una questione di grande delicatezza, che nel Vangelo trova la luce necessaria per essere risolta. Di recente, in occasione della veglia di Pentecoste, ho ricordato che il Capitolo 5 di Matteo, quello delle Beatitudini, lo si legge alla luce del Capitolo 25 sempre di Matteo, ovvero il Giudizio universale. E’ lì che il Signore ricorda che, soltanto chi lo ha riconosciuto perché bisognoso di aiuto, potrà incontrarlo e vederlo nel Regno dei Cieli. C’è un’immagine che porto dentro: se sulla Terra è il volto del fratello a farmi scoprire i lineamenti del volto di Dio, in Cielo avverrà il contrario. E’ fissando il volto mite e festoso di Cristo Salvatore che noi riscopriremo il volto dei fratelli. Di fronte a chi bussa stremato, il cuore dell’uomo, non voglio dire del cristiano, non può rimanere indifferente”

Parliamo di Chiesa e giovani. Dopo il Sinodo degli scorsi mesi, Papa Francesco ha annunciato quello che sarà il tema della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona del 2022. Quella di oggi è una Chiesa che vuole avvicinarsi ai giovani senza però travolgerli, ma accompagnandoli..

“Lo scorso 25 marzo Papa Francesco ha pubblicato un’Esortazione Apostolica post-sinodale, in cui ha richiamato l’attenzione sulla necessità di accompagnare i giovani, ricordando a tutta la Chiesa che la pastorale giovanile ha bisogno di riscoprire la preposizione semplice ‘con’. Non basta una pastorale per i giovani, ma con i giovani. Non basta una pastorale giovanile impegnata su come avvicinare i giovani, ma sul perché avvicinarli. La nostra pastorale giovanile corre il rischio di considerare i giovani come se stessero di fronte alla Chiesa. Il Papa invece, nell’Esortazione Apostolica dice ‘i giovani nella Chiesa”, non di fronte. Il cammino pastorale su questi sentieri di alta quota è molto impegnativo. Il Papa con entusiasmo sincero invita tutta la Chiesa a ricordare quella pagina del libro del profeta Sofonia, il quale scrive ‘gli anziani avranno sogni e i giovani avranno visioni’. E’ bella questa frase, perché se l’avessimo scritta noi avremmo detto il contrario. Invece no, sono i giovani ad avere visioni nella misura in cui gli anziani sapranno sognare un avvenire bello per loro, che deve sapersi esprimere imparando a farsi da parte. Spesso, gli anziani concedono gli spazi che occupano quando oramai i giovani hanno già i capelli bianchi”

A fine giugno la splendida cornice di piazza della Repubblica di Foligno ha fatto da sfondo alla Festa degli Oratori. Qual è il ruolo degli oratori e come si pongono nei confronti dei giovani?

“Sono un grande spazio aggregativo aperto a tutti. Ho visto che ci sono presenze di diverse culture e religioni. Ho visto anche tanti animatori: la vera sfida per la Chiesa oggi è questa, ovvero far diventare gli animatori degli educatori. Un educatore deve saper star di fronte, per saper stare in mezzo. Un educatore non può spacciarsi per un amico di coloro che accompagna, ma deve essere un fratello maggiore e, possibilmente, un padre. In queste settimane le nostre parrocchie stanno effettuando un grande investimento, che è anche un’operazione sociale. Dopo la chiusura delle scuole, i ragazzi non sempre possono trovare i genitori che vegliano su di loro. Certamente gli oratori sono spazi aggregativi, ma devono diventare sempre più spazi educativi, con animatori che devono prendere il master in educatori”

E’ stato bello vedere come tanti giovani fossero seguiti e guidati da animatori altrettanto giovani…

“Un animatore che sta in mezzo ai giovani, proprio per il suo stare in mezzo, diventa educatore. Non si diventa educatore studiando sui libri, ma facendo la fatica di stare con i giovani. Uno di loro mi ha detto ‘io non vado al mare a prendere il sole, ma lo prendo stando qui con i giovani’. E’ una frase eloquente, che la dice lunga sul suo impegno con l’oratorio”

“A Foligno non si può pretendere di avere una sola anima, ma si deve avere un solo cuore”. Questa frase l’ha pronunciata lei, Eccellenza, la sera del corteo storico della Quintana..

“In quell’occasione ho voluto fare anche gli auguri al sindaco, consapevole della diversità dei compiti del primo cittadino e del vescovo. Le elezioni hanno mostrato che la città non può avere un’anima sola, ma deve avere un cuore solo. Questo è un compito di tutti coloro che hanno una responsabilità nella comunità e vale anche per il sindaco, al quale rinnovo gli auguri per il suo lavoro e per il servizio in favore del bene comune di questa città”

Quali sono le priorità per Foligno? Da dove dovrà partire la nuova giunta?

“Mi è difficile rispondere a questa domanda, perché non vorrei invadere campi che non mi appartengono. Una cosa che certamente merita di essere messa a fuoco, è favorire il fatto di avere un cuore solo. Questo concetto può essere declinato in mille modi, per esempio nei servizi sociali. Prendo il mio caso. Per svolgere il ministero di vescovo, il segreto a cui mi affido è quello di ascoltare le istanze della gente. Dopo aver ascoltato, chi presiede deve fare una sintesi e stabilire quali sono le priorità. Quelle di questa città sono diverse, partendo però da un presupposto. Foligno è bella, anche se deve fare molta strada. Certamente però, è una città che offre straordinarie possibilità. Chi viene a farmi visita da diverse città d’Italia, quando arriva a Foligno mi dice con stupore che non si sarebbe mai immaginato di vedere una città così bella. Questo mi fa piacere”

L’estate oramai è in pieno svolgimento, un suo augurio ai folignati per le loro vacanze.

Auguro ai folignati di riposarsi davvero. Ognuno ha il suo modo, io ad esempio non amo viaggiare e spostarmi, nonostante debba farlo per motivi di servizio. Per me il riposo è riuscire a ricavare spazi di silenzio. Auguro ai folignati di sapersi ricavare degli spazi di silenzio, anche nei luoghi di villeggiatura. Sono solidale anche con chi non può partire, perché malato o perché non può permetterselo. L’estate è più facile trovare il silenzio in città. Solo il silenzio riposa e ristora. Il silenzio ci educa ad ascoltare noi stessi, ci prepara ad ascoltare i fratelli e ci introduce a trovare parole belle, misurate ed edificanti.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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