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Spese elettorali, ecco quanto hanno investito i candidati folignati e chi li ha sostenuti

Pubblicato il 14 Luglio 2019 09:21 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:47

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Quanto bisogna spendere per diventare sindaco di Foligno? Poco più di ventimila euro. E per non farcela? La stessa cifra. E’ questo l’importo investito dal sindaco Stefano Zuccarini e dal suo sfidante al ballottaggio, Luciano Pizzoni, nell’ultima tornata elettorale. Cifre pressoché identiche, ma che sono valse al primo la fascia tricolore e al secondo solamente un posto in consiglio comunale. Certo, i soldi spesi in campagna elettorale non sono mai direttamente proporzionali alla riuscita dell’operazione. In mezzo ci sono tantissimi altri fattori, molti dei quali anche difficili da calcolare. Fattori che vanno dalla credibilità e fiducia che l’elettore ripone in quel candidato, passando per il “vento” politico in un preciso periodo storico e via dicendo. Come in ogni campagna elettorale, ai soldi stanziati da partiti e liste, si affiancano anche quelli che ogni singolo candidato decide di “investire” per tentare di essere eletto. Al netto di quelli che sono stati i soldi impiegati da ogni partito, ecco quanto hanno speso tutti i candidati che si sono presentati alle amministrative del 26 maggio scorso e quali sono stati i sostenitori dei due candidati a sindaco. IL SINDACO – Partiamo dal piatto forte, ovvero i due sfidanti al ballottaggio del 9 giugno. Per la sua propaganda elettorale, il sindaco Zuccarini ha sostenuto spese per un totale di 23.202,09 euro. Ma da dove sono arrivati questi soldi? Gli oltre 20mila euro sono così composti: Stefano Musci (15.000 euro), Elia Metelli (3.000 euro), Tractis Srl (200 euro), Arcangeli Paolo Ernesto (2.500 euro), Aries (1.000 euro), mentre l’auto-finanziamento dello stesso Stefano Zuccarini ammontano a 1.870 euro. Di poco inferiore la cifra per la campagna elettorale del candidato sindaco Luciano Pizzoni, ovvero 22.726,38 euro, come da modello presentato negli scorsi giorni in Comune. Nello stesso modulo, sono questi i contributi ricevuti che vengono riportati: Cesare Yuri Silla (50 euro), Carlo Porzi (300 euro), Alessandro Pacchia (200 euro), Patto x Foligno (3.300 euro), Poliscom Srl (3.000 euro), Gian Luca Mazzocchio (1.100 euro), Vega Tecno Service (1.000 euro), Okkio per Okkio (1.200 euro), Raffaele Potalivo (700 euro), Alessio Fancelli (1.200 euro), Paolo Rebella (1.200 euro), Comitato territoriale Arci (1.000 euro), mentre lo stesso Pizzoni ha stanziato 5.000 euro. GIUNTA E PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Per quanto riguarda la Giunta comunale, al primo posto c’è Michela Giuliani con 873, 55 euro, seguita da Riccardo Meloni (677,33 euro), Decio Barili (499,20 euro), Marco Cesaro 461,08 euro ed Agostino Cetorelli (185,64 euro). Gli altri assessori nominati da Zuccarini sono “esterni” e ovviamente non compaiono nella lista di chi si è candidato. Per la sua campagna elettorale, il presidente del consiglio comunale Lorenzo Schiarea ha dichiarato di aver speso 160,11 euro. IL CONSIGLIO COMUNALE – Per quanto riguarda i consiglieri comunali eletti, in testa alla classifica delle spese effettuate c’è Domenico Lini della Lega, che ha dichiarato 1.853,85 euro. Al secondo posto il candidato del Pd Elia Sigismondi con 1.768 euro. Terzo gradino del podio ancora per la Lega con Michele Bortoletti, che ha dichiarato 1.563,64 euro. In ordine alfabetico, ecco le cifre comunicate dagli altri consiglieri comunali eletti, unite alla loro lista di appartenenza: Paolo Ernesto Arcangeli (Lega 40,09 euro – dimissionario), Federica Bagatti (Lega 170,04 euro), Rita Barbetti (Pd 290,00 euro), Barbara Betti (Lega 40 euro), Ivano Ceccucci (Forza Italia 501,17 euro), Luciana Collarini (Lega 192,20 euro), Marco De Felicis (Lega 40,40 euro), David Fantauzzi (1.326,09 euro – candidato sindaco M5s, la quota risulta versata interamente da “gruppo candidati”), Tiziana Filena (Fratelli d’Italia 1.278,14 euro), Daniela Flagiello (Forza Italia 300,25 euro), Paolo Galli (Lega 300,04 euro), Giuseppe Galligari (Fratelli d’Italia 887,49 euro), Mario Gammarota (Foligno 20/30 zero euro), Caterina Lucangeli (Lega 1121,93 euro), Mauro Malaridotto (Lega 40,40 euro), Rosangela Marotta (M5s 76,13 euro), Claudia Minelli (Pd 143,13 euro), Giovanni Patriarchi (Pd 274,56 euro), Riccardo Polli (Lega 220,07 euro), Francesco Silvestri (Patto x Foligno zero euro). NON ELETTI – Ovviamente in Comune sono stati presentati i rendiconti di tutti i candidati delle 14 liste che hanno partecipato alle elezioni amministrative. Proprio dai non eletti, spunta qualche curiosità. Sono quattro le liste nelle quali nessuno ha speso nulla a livello personale. Si tratta di Foligno 20/30, CasaPound, Centro del Mondo – Giustozzi sindaco e Impegno Civile. Nelle altre liste, alcuni candidati hanno invece investito un minimo: da qualche decina di euro ad alcune centinaia. Tra gli aspiranti candidati c’è chi ha speso cifre considerevoli, pur non riuscendo ad essere eletto. Su tutti ci sono Giuseppe Allegretti (Lega 669,23 euro) e Andeea Taranu (Lega 528,80 euro), insieme ad Angelo Riccioni (Più in Alto 372,11). IN AGGIORNAMENTO – Attualmente, all’interno dell’Albo Pretorio non sono presenti le spese dei candidati di quattro liste: Forza Italia, Partito democratico, Progetto Foligno e Patto x Foligno. Non appena verranno pubblicati da parte del Comune, sarà premura della nostra redazione informare i lettori, per avere il quadro completo di tutti i candidati e le loro spese elettorali. Come già scritto in precedenza, è importante ricordare che, alle spese elettorali di ogni singolo candidato, si aggiungono quelle stanziate dai partiti per la promozione globale delle liste. In questo caso, gli stessi movimenti politici avevano provveduto a comunicare agli uffici comunali i preventivi di spesa nei giorni antecedenti al voto del 26 maggio.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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