La coalizione civica formata da Umbria dei Territori (federazione di oltre venti liste civiche), Altra Umbria (unione di formazioni civiche e politiche di sinistra) e Movimento delle Idee e del Fare (aggregazione di diverse associazioni ambientaliste e firmatari del Manifesto Civico), si presenta e si allarga alla presenza di altre forze politiche come Europa Verde e Socialisti.
“Abbiamo condiviso – spiegano le realtà fondatrici – un patto di coalizione i cui principi e linee programmatiche segnano il quadro per un vero rinnovamento dell’Umbria, a partire dal principio cardine del nuovo policentrismo funzionale in cui la centralità decisionale sia dei Comuni e dei territori, con un ruolo di coordinamento della Regione; un modello che richiede forte discontinuità nei metodi e nelle candidature. Il centralismo regionale di ieri e di oggi è fallito, si è chiuso su interessi particolari alimentati dal ceto politico-amministrativo locale e va superato”.
Secondo i fondatori del nuovo movimento, metodi nuovi dovranno contraddistinguere il “rovesciamento della piramide” attraverso l’attuazione delle pratiche della democrazia partecipativa e deliberativa, per far emergere i bisogni, le risorse e le peculiarità di tutti i territori, spesso dimenticati se non mortificati da scelte centraliste e poco lungimiranti, spesso clientelari, che hanno condotto l’Umbria verso un declino economico e sociale che va arrestato.
“Invertire la rotta significa riaffermare i valori della legalità, dei legami comunitari, del pensiero ecologico – dicono – a partire dall’emergenza climatica sollecitata da scienziati e giovani, verso nuove azioni di governo improntate alla trasparenza, che sappiano cogliere le sfide della green economy, dell’economia circolare, della ricerca scientifica come fattori di sviluppo occupazionale in tutti i settori. Questo, unito ad una nuova attenzione alle leve del turismo sostenibile e della valorizzazione artistica e culturale – concludono – possono rendere i territori fattore competitivo determinante per moltiplicare risorse e sviluppo”.
C’E’ ANCHE FOLIGNO 2030 – Nel frattempo, il movimento Foligno 2030 entra a far parte della costituente di “Umbria dei Territori”. L’assemblea di Foligno 2030, molto partecipate, ha deliberato all’unanimità, l’entrata nella sopracitata federazione di reti civiche. “Dopo un’estate passata all’insegna di incontri con le diverse realtà civiche regionali – fanno sapere da Foligno 2030 -, l’assemblea ha ritenuto opportuno abbracciare a pieno titolo i valori ed i principi che uniscono queste diverse realtà all’interno della casa di Umbria dei Territori”. “L’impegno di Foligno 2030 – concludono – forte del suo ruolo di laboratorio di partecipazione civica, sarà quello di contribuire con la propria esperienza, le proprie conoscenze e le proprie risorse ad un progetto di lunga durata”.